Il settore delle cravatte soffre. Il mercato italiano del settore, che nel 2013 valeva 275 milioni, quest’anno scenderà con ogni probabilità sotto la soglia dei 200. A riportarlo è La Repubblica che mette in luce come, nel 2017 e nel 2018, le vendite di cravatte abbiano rispettivamente fatto segnare un -9,5% e un -6,6%, percentuali che amplificano le flessioni già registrate negli anni precedenti. A calare sono le vendite in Italia (-6,3% nel 2017 e -1,7% nel 2018), e soprattutto l’export, che ha fatto registrare un -10,2% e un -8 per cento. Tutti i mercati importanti, tra cui Stati Uniti, Giappone, Germania e Regno Unito, evidenziano perdite pesanti.
E il 2019 non sembra andare meglio: da gennaio a maggio l’export ha proseguito nel suo trend di flessione, cedendo oltre cinque punti percentuali. Nei primi quattro mesi dell’anno, in Italia, il sell-out di cravatte perde il 3,7%, secondo i dati rilevati da Sita Ricerca. E sulla base dell’indagine campionaria di Confindustria Moda e Confindustria Como, le aziende del settore tessuto per cravatteria nel primo trimestre hanno perso il 3,5% in valore e addirittura l’11% in volume.
A soffrire, riporta sempre il quotidiano, sono tutti i distretti del tessile, da quello comasco della seta al polo pugliese di Tricase e Casarano.