La Perla si quoterà all’Euronext di Parigi domani, su un segmento del listino (l’Euronext Growth) per cui sono molto più leggere le regole di di accesso. L’operazione avverrà con una particolare procedura di “direct listing”, senza aumenti di capitale. Il marchio di lingerie di lusso, che fa capo alla società di investimento Tennor Holding (ex Sapinda Holding), di proprietà del finanziere tedesco Lars Windhorst, ha deciso di sbarcare sui listini francesi non per raccogliere risorse con l’operazione, ma, in prospettiva, per “aumentare la visibilità dell’azienda e migliorare il suo accesso al capitale”. A renderlo noto è stato il CEO Pascal Perrier, arrivato in azienda nel 2018 dopo 10 anni in Burberry. Stando a Bloomberg, l’azienda mira a una capitalizzazione di mercato di 472 milioni.
Fondata a Bologna nel 1954, La Perla è al momento in una fase di ristrutturazione, che segue un periodo di difficoltà economica. Stando al prospetto redatto in vista della quotazione, la società ha una perdita operativa di 71 milioni di euro, a fronte di ricavi 2018 per 86 milioni.
La Perla, riferisce sempre Bloomberg, ricerca nuove risorse dopo aver speso circa la metà di un prestito degli azionisti da 250 milioni di euro.
La Perla, prima di passare a Windhorst è stata nell’orbita della Pacific Global Management di Silvio Scaglia, che si era a propria volta aggiudicato il brand all’asta giudiziaria.
A settembre, si legge su Il-Sole 24 Ore, è atteso un incontro tra sindacati e Mise per la sorte di alcuni dipendenti dello stabilimento bolognese.