Ricerca, innovazione e sostenibilità. Sono queste le parole chiave che descrivono la nuova collezione P/E 2020 di Paul & Shark che, tra le altre novità, si presenta a Pitti Uomo 96 con un’iniziativa all’insegna del green. “Save The Sea è il progetto più ambizioso, che vede l’impiego di plastica post-consumo per realizzare una giacca totalmente ecosostenibile”, ha spiegato a Pambianconews Andrea Dini, presidente e AD di Paul & Shark. “L’elevato know-how tecnologico nello sviluppo di processi di realizzazione di fili di poliestere riciclato ha permesso per ogni singola componente del capo, dalla zip, all’imbottitura interna, al tessuto di rivestimento, di essere realizzati con materiale da riciclo. Oltre a dare nuova vita al materiale da riciclo, il processo produttivo consente una riduzione di consumo di energia, emissioni di Co2 e acqua, centrando l’obiettivo di produrre un capo del tutto sostenibile”. Un progetto frutto di un percorso iniziato in occasione del Fuori Salone 2018, quando il brand aveva presentato “Save the Sea”, l’opera realizzata dall’artista Anna Rita Serra con l’obiettivo di sensibilizzare l’inquinamento da rifiuti solidi.
La sostenibilità, però, non è una novità per Paul & Shark, che già da tempo è impegnato verso un percorso più sostenibile. “Dai pannelli solari, al cotone organico e alla plastica riciclata, fino alla giacca interamente realizzata con materiali di recupero, abbiamo dato il via da anni ad un percorso a tappe verso la salvaguardia dell’ambiente”, ha proseguito Dini. “Abbiamo in progetto di ampliare in futuro il nostro coinvolgimento sul tema del green e della salvaguardia dell’ecosistema, soprattutto marino”.
Per quanto riguarda le altre novità del 2019, il brand conta di aprire altri due punti vendita in India, dove ha già cinque monobrand. All’estero, infatti, vengono generati circa il 90% dei ricavi di Paul & Shark, dei quali quasi il 60% sono realizzati in Europa, con Inghilterra, Germania e Spagna in prima linea. Tra gli altri mercati strategici ci sono poi Cina e Russia. “Tra i mercati asiatici ci siamo affacciati al Giappone e Corea, dove concentreremo parte dei nostri investimenti”, ha concluso Dini.