Eurojersey mette a segno un altro punto nell’ambito della sostenibilità. La realtà del Gruppo Carvico, attiva nel settore dei tessuti tecnici indemagliabili con Sensitive Fabrics, è la prima azienda nel tessile ad aggiudicarsi l’attestato Pef (Product Environmental Footprint) che misura l’impronta ambientale applicata all’intero ciclo produttivo. Una valutazione che avviene grazie alla definizione di ben 16 indicatori ambientali, fra cui l’impronta idrica, l’ecotossicità, l’inquinamento dallo smog e la quantità di risorse naturali consumate. “Per Eurojersey, adottare la Pef non è un punto di arrivo ma l’inizio di una nuova impresa verso un domani più sostenibile non solo per il tessile ma per tutti noi”, ha commentato il direttore generale Andrea Crespi.
Non a caso, infatti, è dal 2007 che Eurojersey ha deciso di intraprendere la sfida di un progetto di produzione più sostenibile. La mission è quella di convertire i costi in valore trasformando gli investimenti per l’acquisto di macchinari all’avanguardia in un vantaggio in termini di efficienza, con il risultato di un minore impatto ambientale. “Con il progetto SensitivEcoSystem abbiamo l’ambizione di coinvolgere clienti, fornitori e consumatori nella creazione di una filiera più sostenibile”, ha commentato Crespi. “I nostri investimenti pari a 54 milioni di euro dall’inizio del progetto ad oggi ci hanno inoltre permesso di impostare la produzione in base al risparmio di risorse e al rispetto per l’ambiente”.
Dal 2008, infatti, Eurojersey ha soddisfatto il fabbisogno energetico dei suoi impianti con energia ottenuta solo da fonti rinnovabili, consentendo un risparmio annuale di 900.000 kWh, pari all’8% del consumo dello stabilimento. L’azienda ha inoltre installato un impianto fotovoltaico che produce circa 18.000 kWh/ anno, ovvero il quantitativo di energia sufficiente per alimentare l’edificio degli uffici dell’azienda. I consumi di gas metano, invece, sono stati ridotti di circa 350.000 metri cubi all’anno, i quali corrispondono a -700 tonnellate di CO2. Per quanto riguarda il risparmio idrico, ben 30 milioni di litri di acqua destinati al raffreddamento dell’impianto sono riutilizzati nel processo produttivo, con un abbattimento degli sprechi e un risparmio energetico annuo di oltre 200 Tep (Tonnellate Equivalenti di Petrolio). Evitare gli sprechi è infatti all’ordine del giorno per l’azienda che, grazie alla riduzione e riciclo degli scarti di lavorazione e di produzione, all’ottimizzazione dei metodi di tintura e di stampa, oltre che a una gestione attenta del packaging, ha risparmiato, ogni anno, 4.000 metri di cellophane e 9mila tubi di cartone di imballaggio.