Gli angeli non ‘voleranno’ più in televisione. La storica sfilata annuale di Victoria’s Secret, infatti, non verrà più trasmessa da alcun canale televisivo. A comunicarlo è stato Leslie Wexner, CEO di L Brands, cui fa capo il marchio di underwear americano. “Abbiamo deciso di ripensare il tradizionale fashion show, e abbiamo valutato che il network televisivo non sia più idoneo”, ha dichiarato il manager, prospettando per il futuro un generico “nuovo tipo di evento” veicolato su piattaforme diverse.
La decisione potrebbe essere dovuta anche al netto calo di ascolti delle ultime edizioni. Nel 2018 la sfilata trasmessa dalla Abc il 2 dicembre è stata vista da 3,2 milioni di persone, la metà rispetto ad appena due anni prima. Ancor prima, nel 2016, la passerella trasmessa dalla rete Cbs aveva raccolto l’interesse di oltre 6,5 milioni di telespettatori, calati nel 2017 a poco meno di 5 milioni.
Insomma, quello che solo poco tempo fa rappresentava un evento mediatico globale si è gradualmente ripiegato su se stesso, nonostante il coinvolgimento di supermodel e pop star. Evidentemente, nell’era di Instagram e Netflix, il brand ha faticato a mantenere la precedente visibilità. Inoltre, l’ultima passerella ha attirato non poche critiche: nonostante il tentativo da parte del brand di sottolineare una svolta inclusiva, subito dopo la diffusione delle prime immagini dello show i social sono insorti proprio contro una supposta mancanza di inclusività in passerella.
Nel 2018 Victoria’s Secret ha registrato vendite per 7,375 miliardi (in lieve calo rispetto ai 7,387 dell’anno precedente). L’utile lordo di L Brands è calato da 4,959 a 4,899 miliardi, e l’utile netto, dai 982,98 milioni del 2017 ai 643,88 del 2018.