Aria tesa in casa Corneliani. La griffe, stando a quanto si legge su La Repubblica, starebbe vivendo un periodo di forti tensioni tra il socio di maggioranza, Investcorp, e la famiglia fondatrice. La società, contattata da Pambianconews, aveva anticipato l’uscita di una nota, arrivata a fine mattinata, nella quale non viene in realtà commentato l’equilibrio tra gli azionisti.
Secondo quanto ricostruito dal quotidiano, la holding araba di investimento, che aveva rilevato la maggioranza del marchio mantovano nel giugno del 2016, non sarebbe allineata con la terza generazione della famiglia Corneliani, che secondo i piani iniziali era rimasta azionista per partecipare al rilancio. A distanza di tre anni, però, solo Corrado è ancora in azienda (il figlio Stefano e il fratello Cristiano sarebbero invece usciti), mentre Investcorp, che si era impegnata a investire qualche decina di milioni nell’azienda, è rimasta ferma al 51,8 per cento. Sempre secondo il quotidiano, si attende un bilancio in rosso per il 2018 (nel 2016, Corneliani contava su un fatturato di 112 milioni e una marginalità operativa) e l’ipotesi è addirittura quella di 100 posti di lavoro a rischio.
Lo scorso novembre, si era assistito all’uscita dell’AD Paolo Roviera, sostituita da Luigi Ferrando.
La nota dell’azienda recita: “Corneliani riconosce l’importanza del Made in Italy e intende mantenere forte la propria presenza nel segmento formale che viene prodotto con eccellenza a Mantova. L’azienda condivide ogni riflessione e decisione con le Organizzazioni Sindacali territoriali e con la Rsu aziendale”.