Secondo trimestre in crescita per Asos che, però, scivola in Borsa, accusando il rallentamento dei mercati chiave di Europa e Stati Uniti. L’e-tailer di abbigliamento ha chiuso i sei mesi al 28 febbraio scorso con ricavi per 1,3 miliardi di sterline (circa 1,5 miliardi di euro), in aumento del 14 per cento. Nel solo secondo trimestre, le vendite hanno messo a segno un +13%, toccando quota 658,5 milioni di sterline. Segno più per i diversi mercati in cui Asos è presente, con il Regno Unito a +14%, l’Europa a +12% e gli Stati Uniti a +4 per cento. Nonostante la progressione, questi dati evidenziano un rallentamento rispetto al quarter precedente, quando il mercato domestico di Asos e il Vecchio Continente registravano, rispettivamente, un +19% e un +18 per cento. Netta anche la frenata in America, che nel trimestre chiuso a novembre balzava dell’11 per cento.
“La nostra performance negli Stati Uniti – si legge nella nota ufficiale – non ha raggiunto le nostre attese nel periodo. Il nostro magazzino di Atlanta è diventato completamente digitale e la domanda ha superato le nostre attese. Benché incoraggiante nel lungo periodo, questo ha causato, nell’immediato, una grossa quantità di ordini inevasi che ora abbiamo provveduto a risolvere”.
Per l’anno in corso, Asos stima vendite in crescita del 15 per cento. I dati completi relativi alla prima metà dell’esercizio verranno pubblicati il prossimo 10 aprile.
In mattinata le azioni di Asos perdevano oltre 4 punti percentuali alla Borsa di Londra.