Arcadia Group, la parent company del marchio Topshop, si prepara alla chiusura degli uffici di Shanghai e Hong Kong. Lo rende noto Winsang, testata economica asiatica, secondo la quale l’operazione sarebbe un segnale dell’uscita dell’insegna britannica dal mercato cinese, alla stregua della chiusura dell’e-shop su Tmall (la piattaforma in orbita ad Alibaba), ufficializzata lo scorso novembre. Se confermata, la retromarcia di Arcadia arriverebbe a circa tre anni dall’annuncio del via dell’espansione retail del marchio Topshop (che nel portfolio si affianca a Topman e Dorothy Perkins, ndr) nell’Ex Celeste Impero, studiata in partnership con il player locale Shangpin, e confermerebbe le difficoltà dell’impero retail di Sir Philip Green. Lo scorso maggio, Arcadia ha reso noti i dati di bilancio 2017, anno che si è chiuso con ricavi in calo del 5,6% a 1,9 miliardi di sterline (2,16 miliardi di euro). A -35% la generazione di cassa del gruppo, scesa a 185 milioni di sterline.
L’uscita di Topshop dal mercato cinese segue quella di un’altra catena britannica, New Look, che in Cina contava circa 120 store. È infine dello scorso dicembre l’annuncio dell’americana Macy’s che ha chiuso il suo store online su Tmall. La fine della partnership con Tmall Global Store ha segnato l’addio di Macy’s al principale mercato asiatico, dopo la chiusura degli store in gestione diretta a Shanghai, nel 2015, e lo stop alla versione cinese del sito del deparment store lo scorso giugno.