Le scarpe di Grisport corrono nel 2018, registrando un fatturato in aumento di circa l’8% a quota 180 milioni di euro. La crescita è stata spinta in primis dall’estero che, come spiegato a Pambianconews dall’AD Giuliano Alessi, conta per il 75% sul giro d’affari dell’azienda. A trainare sono Europa, con Olanda, Francia, Inghilterra e Paesi scandinavi in prima linea, Canada e Messico, a cui si aggiungono il Giappone “dove si potrebbe fare di più”, e gli Stati Uniti, mercato in cui il brand è entrato di recente.
Tra le tematiche care all’azienda, nata nel 1977 come realtà specializzata in scarpe da trekking, a cui si sono poi aggiunte quelle antinfortunistiche e civili, vi è la sostenibilità, tanto che, proprio per festeggiare i suoi primi 40 anni d’attività, ha aperto una nuova piattaforma produttiva ‘green’ a Castelcucco (Treviso). Questa, inaugurata lo scorso anno, è andata ad aggiungere circa 15mila mq ai 25mila mq esistenti e, viste le dimensioni, è stata progettata ponendo particolare attenzione al contesto in cui è inserita. Parte del volume, infatti, è stato interrato, mentre una porzione di tetto (700mq) è stata ricoperta con piccole piante grasse, ottenendo importanti vantaggi eco-sostenibili come il naturale isolamento termico, l’effetto insonorizzante e la raccolta di acqua piovana, nonché il miglioramento estetico della superficie. A ciò si aggiunge l’utilizzo di materiali naturali come il legno lamellare utilizzato per il tetto. “Il percorso sostenibile di Grisport è iniziato nel 2008 con l’installazione di uno degli impianti fotovoltaici su tetto più estesi d’Italia”, il quale fornisce il 70% dell’energia pulita necessaria alla realizzazione delle calzature.
Per quanto riguarda il 2019, “continueremo a fare ricerca e a investire in nuovi materiali e modelli grazie anche a un nuovo reparto di progettazione del prodotto con laboratori di test ed analisi materiali”, ha concluso il manager.