L’Italia non investe sull’estero. Sembra un paradosso, ma le statistiche raccontano che solo il 4,8% degli investimenti europei effettuati fuori dell’Ue, appartiene alle aziende italiane. È quanto emerge dai dati dell’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), riportati da Affari&Finanza, che fanno luce sulla enorme sproporzione nei conti europei.
Le imprese italiane che investono all’estero, infatti, sono ben 14mila e ancora di più quelle che esportano (in 180 Paesi). Se ne deduce che i loro investimenti in loco siano molto ridotti, conseguenza del fatto di non avere mezzi e risorse per impiantare stabilimenti all’estero.
Come spiegato da Ocse, quando un’azienda non si limita ad esportare, ma effettua in un Paese investimenti strutturali, in stabilimenti, centri di ricerca o simili, poi riesce ad esportare maggiormente, anche più del doppio in pochi anni: perché si è rafforzata ed è cresciuta e perché ha saputo conquistarsi nel Paese ospite fiducia, conoscenza e considerazione.