Caccia ai manager della diversity. Il riposizionamento in chiave inclusiva che ha coinvolto i brand della moda, in primo luogo americani, si è tradotto nella nascita e moltiplicazione della figura di un responsabile ‘people’, ‘culture’, ‘diversity’, inclusion’ e via dicendo, a seconda delle declinazioni. L’ultimo caso è quello di Under Armour che ha ufficializzato la spinta alla maggiore tutela della cultura e delle persone sul luogo di lavoro nominando Tchernavia Rocker nuova chief people and culture officer. Come riportato da Wwd, questo nuovo ruolo sarebbe stato creato a pennello per invertire la rotta rispetto a un 2018 difficile, anno in cui l’azienda è finita nella polemica perché, tra le altre cose, alcuni dipendenti avrebbero addebitato come aziendali le spese effettuate in alcuni strip club. Non solo, secondo il Wall Street Journal, pare che le donne venissero invitate agli incontri aziendali in base al loro aspetto.
“Siamo entusiasti di dare il benvenuto a Tchernavia all’interno della famiglia di Under Armour e del nostro team esecutivo: Tchernavia porta con sé una profonda esperienza nell’organizzare le migliori operazioni di HR e, al contempo, nello sviluppare una forte cultura sul posto di lavoro basata su brand, valori e trasparenza”, ha dichiarato il presidente e CEO Kevin Plank. La manager, infatti, arriva in Under Armour da Harley-Davidson, dove ha lavorato per oltre 18 anni nell’ambito delle risorse umane.
La virata di Under Armour verso la creazione di un luogo di lavoro rispettoso, inclusivo e con una cultura condivisa va ad aggiungersi ai passi già fatti da altre realtà del fashion come H&M che, solo lo scorso novembre, ha nominato Ezinne Kwubiri in qualità di head of inclusion & diversity for North America con il compito di sviluppare e attuare una strategia di trasformazione per rendere il colosso svedese una “more inclusive and diverse company”. Attraverso Linkedin, si evince poi che diverse realtà della moda contano su figure simili. Tra queste, Levi Strauss & Co. il cui head of global diversity, inclusion & belonging dal 2017 è Corey Smith, oppure Vf Corporation, il cui head of global inclusion and diversity è, sempre dal 2017, Reginald J. Miller. Anche nelle company più tecnologiche questa figura è presente: per Pinterest, infatti, vi è Candice Morgan dal 2016, mentre per Apple, da febbraio 2018, c’è James Wright.