Vendite natalizie in calo per Tiffany & Co che, tuttavia, guadagna terreno a Wall Street. L’apparente contrasto si spiega col fatto che, in seguito alle parole del CEO Alessandro Bogliolo, il mercato ha premiato il cambio di passo del colosso americano nel mercato cinese, riconoscendolo come un cambiamento di ‘asse’ negli equilibri di business del gioielliere americano.
Nei due mesi al 31 dicembre scorso, il gruppo newyorkese della gioielleria ha registrato vendite in flessione dell’1% a 1,04 miliardi di dollari (circa 914,2 milioni di euro). A parità di perimetro il calo è stato del 2 per cento. I vertici di Tiffany hanno attribuito il calo delle vendite a un indebolimento della domanda nelle Americhe e in Europa, nonché alla riduzione dello shopping da parte dei turisti cinesi.
A sostenere il titolo di Tiffany a Wall Street sono state però le dichiarazioni del CEO Alessandro Bogliolo a Bloomberg: “Il periodo delle festività è stato in realtà molto positivo. La Cina è un’area vasta su cui concentrarsi”, ha spiegato il numero uno della società, confermando l’efficacia delle strategie di marketing di Tiffany nell’Ex Celeste Impero. “Abbiamo registrato un’accelerazione nella Cina continentale”. Un fattore che, evidentemente, nell’attuale fase di indebolimento generale della domanda, viene vista come una strategia capace di dare un solido sostegno ai conti.
Il titolo dell’azienda americana ha chiuso la seduta in venerdì a +5,35% (aggiornando i massimi intraday a 90 dollari, in rialzo del 6 per cento). L’azione si è risollevata dalla flessione del 3% registrata nel pre-market.
Per l’intero esercizio 2018, che termina a fine gennaio, l’azienda stima un giro d’affari in aumento del 6-7%, contro il +7,8% ipotizzato da Wall Street. Gli utili per azione sono attesi “nella parte bassa” delle guidance precedenti, pari a 4,65-4,80 dollari per share. Gli analisti avevano stimato 4,77 dollari per azione. “Date le incertezze e le sfide estere”, per l’esercizio 2019 il gruppo prevede vendite in rialzo del 5% massimo e un declino degli utili netti nella prima parte dell’anno, riflesso di una “maggiore pressione sulle vendite legata alla presenza di meno turisti stranieri e al rafforzamento del dollaro”.
Tiffany pubblicherà i dati del quarto trimestre e dell’intero 2018 il 22 marzo prossimo.