Si è chiusa l’Ops di EssilorLuxottica su Luxottica per la fusione tra i due gruppi: dopo aver raggiunto il 93,3% nei termini ‘normali’, la riapertura della finestra per il conferimento delle azioni si è chiusa raccogliendo oltre il 4% del capitale, per un totale del 97,5%, quindi sopra il 95% che avvia lo ‘squeeze out’ (il delisting del titolo da Piazza Affari) che dovrebbe concludersi tra fine febbraio e inizio marzo.
Venerdì è stato l’ultimo giorno per presentare la richiesta di vendita delle azioni ricevendo 0,461 azioni EssilorLuxottica per ogni azione Luxottica oppure 51,644 euro per azione. Il pagamento sarà effettuato il 25 gennaio.
Sarà avviato nei prossimi giorni il processo di delisting di Luxottica, mentre il gruppo combinato rimarrà quotato unicamente a Parigi come EssilorLuxottica. L’Offerta pubblica di scambio lanciata da Essilor sul titolo Luxottica per la fusione tra i due gruppi aveva già raccolto il 93,3% di adesioni ed è stata riaperta a fine dicembre.
Una volta concluso il delisting, si aprirà la partita sulla governance che Del Vecchio ha dichiarato di volere prevalentemente italiana: la Delfin del fondatore del gruppo italiano avrà infatti il 31% dei diritti di voto nella holding, contro il 4% dei manager e dei dipendenti Essilor. In virtù del “peso” azionario, Del Vecchio ha candidato in modo pubblico il suo braccio destro Francesco Milleri, CEO di Luxottica, come nuovo amministratore delegato del gruppo italo francese. La proposta sarà da valutare in quanto, come stabilito negli accordi siglati nell’ambito della fusione, l’individuazione del CEO è affidata al comitato nomine, che si farà aiutare da head hunter internazionali.