Novembre nero per Asos che, dopo un settembre e ottobre “in linea di massima” fedeli alle aspettative, ha registrato, il mese scorso, un netto peggioramento, tanto da lanciare un profit warning per l’intero anno fiscale. Sull’esercizio, infatti, Asos si aspetta vendite in crescita del 15% (contro la forchetta del 20-25% prevista in precedenza) e un ebit margin del 2% (contro il 4% precedentemente annunciato). Di conseguenza, il titolo dell’aziende sta precipitando di oltre il 40% in Borsa.
“Abbiamo realizzato una crescita delle vendite del 14% in un mercato difficile, ma alla luce di una significativa recessione a novembre pensiamo che sia prudente ricalibrare le nostre aspettative per l’intero anno”, ha commentato il CEO Nick Beighton. “Stiamo prendendo tutte le azioni appropriate e le nostre ambizioni per Asos non sono cambiate”.
Come precedentemente detto, i mesi di settembre e ottobre hanno contribuito a una crescita, nel primo trimestre dell’anno fiscale, pari al 14%, facendo totalizzare ad Asos un giro d’affari di 656 milioni di sterline (circa 730 milioni di euro). Novembre, d’altro canto, è stato “significativamente sotto le aspettative”, per via del “contesto di incertezza economica in molti dei nostri principali mercati insieme a un indebolimento della fiducia dei consumatori”. A livello a geografico, il brand ha realizzato vendite per 237,1 milioni di sterline (+19%) nel Regno Unito, per 203,8 milioni (+18%) in Europa, per 85 milioni (+13%) negli Stati Uniti e per 114,1 (-3%) nel resto del mondo.
Il crollo in Borsa di Asos avrebbe poi generato, come riporta la stampa inglese, un effetto domino sugli altri retail d’Oltremanica. Tra questi, per esempio, Boohoo, Next e Mark&Spencer che hanno registrato discese, rispettivamente, di oltre l’11, 3 e 4 per cento.