Facebook e Instagram aiutano le aziende della moda a farsi notare online. Inserzioni pubblicitarie, contenuti interessanti e tool di pianificazione integrata permettono di comunicare con un pubblico parecchio allargato. A raccontarlo sul palco del 23° Fashion & Luxury Summit Pambianco-Deutsche Bank è Luca Colombo. Il country manager di Facebook Italia, intervistato da Enrico Mentana, ha inoltre fatto il punto sul presente (“il mercato delle Stories su Instagram sta esplodendo”) e delineato le opportunità per il futuro (“il consiglio è di investire sui sistemi di instant messaging”).
Che ruolo hanno moda e lusso nel business di Facebook, ma anche di Instagram?
Fondamentale. Questo comparto è stato un settore fondamentale, in Italia, per far decollare Instagram dal punto di vista commerciale, tant’è che in questo momento è la piattaforma digitale di riferimento per gli attori di questa industry. Dopo aver raggiunto questo risultato, oggi la sfida è un’altra: mostrare alle aziende che ci sono anche piattaforme alternative che sono un buon contenitore in cui comunicare. E Facebook è una di queste. Lo si capisce anche solo dando uno sguardo ai numeri: oggi Facebook ha 31 milioni di utenti italiani che lo utilizzano ogni mese, Instagram ne ha 14.
Nel vostro portafoglio, oltre a Instagram e Facebook, ci sono anche Messenger e WhatsApp. Valutate integrazioni tra queste piattaforme oppure lasciate che ognuna abbia la propria vocazione?
Sono prodotti a se stanti, almeno dal punto di vista del consumatore. Da quello commerciale, invece, c’è già una sorta di integrazione tra Instagram e Facebook, grazie a tool connessi per la pianificazione delle inserzioni: le audience sono già interpretate dalla ‘macchina’ come un insieme unico.
Guardando al futuro, quali sono secondo lei le modalità di comunicazione più rilevanti?
Senza dubbio il futuro è dell’instant messaging. Se le aziende nei prossimi anni hanno dei budget in ricerca e sviluppo da investire, questo è il consiglio. La comunicazione evolverà verso la messaggistica istantanea tra uno, massimo due anni. Quindi è meglio iniziare a pensarci. E un altro focus è senza dubbio il mobile.
Continuerete nel vostro percorso di consulenza alle aziende?
Certamente. Dal 2009, anno dello sbarco di Facebook in Italia, aiutiamo e accompagnano le aziende nel loro percorso di digitalizzazione. Quello che facciamo noi, però, non è andare a muovere delle ‘leve’ specifiche, non c’è un’operatività diretta a servizio dei marchi. Il nostro scopo è aiutarli a comprendere le dinamiche e a scoprire i nuovi servizi, sulla base della loro propensione all’utilizzo del digitale. Riscontriamo che ancora oggi esistono ancora tante realtà fortemente legate alla comunicazione tradizionale. In quel caso, per forza di cose, il terreno è meno fertile.
Può condividere i dati del vostro segmento advertising?
Sono dati riservati che non posso divulgare. Quello che posso dire è che siamo in forte crescita, e ci posizionamo tra le principali concessionarie di pubblicità in Italia.
di Caterina Zanzi