Ferragamo mette a segno tre mesi positivi. Nei conti relativi al terzo trimestre 2018, chiusi al 30 settembre e pubblicati ieri a mercati chiusi, la griffe ha evidenziato un incremento dei ricavi del 3,9% a 298,2 milioni, sostenuti dalle vendite realizzate in Cina, dalla performance del segmento pelletteria, cresciuto a doppia cifra, e dall’exploit del canale wholesale, che ha dato i primi segnali positivi a seguito della strategia di razionalizzazione.
Da segnalare, inoltre, il balzo di entrambi i margini della gestione operativa e l’incremento del 70% a 6,6 milioni dell’utile netto.
Micaela Le Divelec Lemmi, AD della griffe, ha spiegato in una conference call di commento ai risultati che il terzo trimestre è stato ancora di transizione, anche se si vedono i primi segnali della nuova strategia in atto. La società non ha però fornito target finanziari di breve periodo, mantenendo cautela. “In questo momento sarebbe prematuro dare qualsiasi obiettivo, visto che stiamo lavorando e facendo un continuo ‘fine tuning’ della nostra strategia che riguarda sia il business sia l’organizzazione e infine il mercato”, ha spiegato la manager.
La performance del terzo trimestre si somma, però, ai due precedenti trimestri negativi, che hanno portato Salvatore Ferragamo a realizzare nei nove mesi ricavi in flessione del 3,3% a 972 milioni di euro e un utile netto in calo a 65 milioni di euro (-17,5 per cento). I risultati sono stati comunque leggermente superiori alle attese del mercato.
Questa mattina a Piazza Affari il titolo era in lieve rialzo, attorno al +1,4%, rispetto a un listino sensibilmente negativo.