La Cina traina ancora i conti di Hermès che chiude il primo semestre dell’anno con ricavi per 2,83 miliardi di euro, in aumento dell’11% a cambi costanti e del 5% a cambi correnti. In accelerazione la performance del secondo trimestre, con vendite in progressione del 12% a cambi costanti (contro il +11% del primo quarter) e del 7% a cambi correnti.
A livello geografico, la maison parigina ha beneficiato della performance eccezionale dell’Asia (escluso Giappone), che segna un +15% grazie soprattutto alla ripresa del mercato cinese e di Hong Kong. A +12% il mercato americano, mentre l’Europa (Francia esclusa) avanza del 7 per cento. Il mercato domestico di Hermès registra un +8 per cento. Quanto ai canali di vendita, spiega sempre il gruppo guidato da Axel Dumas, la crescita è stata “particolarmente solida” per il retail, a +11%, ma anche il portale hermes.com è stato “implementato con successo” nei diversi mercati europei.
Segno più, infine, per tutte le categorie di prodotto: leather goods e selleria (+8%), ready-to-wear e accessori (+17%), seta e prodotti tessili (+7%), profumi (+15%), orologi (+9 per cento).
I risultati semestrali completi di Herès saranno pubblicati il 12 settembre. “A fine di giugno – si legge sempre nel comunicato – la redditività operativa (esclusi gli elementi non ricorrenti) beneficia di una crescita particolarmente sana e dell’impatto accrescitivo delle valute straniere sulla prima parte dell’anno. Dovrebbe dunque essere vicina al livello record raggiunto nella prima metà del 2017”.
In mattinata le azioni di Hermès segnavano un andamento flat a 539,40 euro. Il titolo ha toccato il record di 609,45 euro a maggio ed è balzato del 20% dall’inizio del 2018.