Sarà l’online a spingere la crescita di Lvmh nei prossimi 15 anni. Ne è convinto Ian Rogers, digital chief officer di Lvmh, che, a Mf Fashion, ha raccontato che “la grande sfida dei prossimi anni sarà proprio integrare questa previsione nella propria strategia di retail e comunicazione”. Attualmente, infatti, l’e-commerce pesa per il 7 per cento, e quindi per 3 miliardi, sul fatturato di 42,6 miliardi del gruppo, “sta avanzando bene (+30%) – ha continuato il manager – ma l’impatto è ancora basso rispetto a quello di molte realtà Usa”.
Lo scorso anno, Lvmh ha lanciato sul mercato il portale online 24 Sèvres, ispirato al department store parigino del gruppo Le Bon Marché, la cui offerta abbraccia prodotti moda, di cosmetica e valigeria sia di aziende del gruppo sia di griffe non controllate.
Per quanto riguarda la strategia dei singoli brand del colosso, “ognuno ne elabora una di propria, in sintonia col suo dna. Bisogna immaginare che il percorso del consumatore sia come un viaggio: dal momento in cui si collega fino all’acquisto e all’arrivo del pacchetto ogni tappa dovrà riflettere i valori della marca. L’anno scorso abbiamo fortemente investito nei siti di Céline, Givenchy, Berluti mentre Vuitton e Dior hanno aperto l’e-commerce in numerosi paesi tra i quali la Cina”.
Proprio in Cina, dove tra l’altro il brand ha deciso di “abbassare i prezzi su un’ampia gamma di prodotti per supportare gli sforzi del governo di ridurre il costo dei beni di lusso venduti”, Louis Vuitton, come riportato da JingDaily, ha esteso il proprio servizio di e-commerce anche alle città minori del territorio, e non solo alla principali quali Pechino, Shanghai, Chongqing e Guangzhou come è stato fino ad ora. Non solo, proprio in questi giorni è stato reso noto il debutto di Louis Vuitton sulla piattaforma 24 Sèvres. Il progetto prevede una capsule con Louis Vuitton che vedrà il lancio di cinque dei principali prodotti della collezione autunno 2018 dell’etichetta, ristampati appositamente per l’e-commerce di 24 Sèvres.