L’offerta milionaria di Ysl per aggiudicarsi un posto in Galleria non è piaciuta ai contendenti, rimasti a bocca asciutta. Così, Moreschi e Luxottica, rispettivamente seconda e terza classificate nella gara che ha visto Luxury Retail, la concessionaria di Yves Saint Laurent, offrire un milione di euro di affitto annuo per 82 metri quadrati in Galleria, potrebbero tentare il ricorso e dare il via a una battaglia legale.
Il rilievo, sollevato da Moreschi, riguarda uno dei criteri individuati dalla giunta e dal bando per l’assegnazione dello spazio: l’italianità del marchio. Sia nella delibera del Comune sia nel bando di gara si ribadisce che “l’attività proposta dovrà essere altamente qualificata e, preferibilmente, dovrà far sì che il negozio costituisca una vetrina dell’eccellenza italiana. In tal modo, il prodotto a marchio italiano troverà la sua massima valorizzazione in un luogo simbolo della città e parte integrante del patrimonio storico culturale italiano”.
Terreno scivoloso, visto l’utilizzo del termine “preferibilmente”, che fa pensare che la valorizzazione del marchio italiano sia un’opzione. Ma Francesco Moreschi, responsabile del marketing e della comunicazione dell’azienda di famiglia, non ci sta, e al Corriere della Sera fa sapere: “Ci muoveremo con i nostri legali non appena avremo accesso agli atti. L’opzione è quella del ricorso. La scelta di un marchio non italiano va a cozzare con quanto scritto nel bando. Se la logica è questa vuol dire che domani ritorna Mc Donald’s in Galleria, e sfratta Cracco a suon di milioni. Oppure si dica che vogliamo vendere la Galleria ai francesi. Se il Comune dice che dalla Galleria vuole ottenere il massimo profitto a me va bene, ma allora si cambi delibera e bando di gara. Ricordo solo che l’affitto di Yves Saint Laurent in Galleria costa di più che affittare gli stessi spazi in via Monte Napoleone”.
Nei punteggi dell’offerta tecnica viene assegnata una cifra sia per i marchi italiani (massimo 20 punti) sia per i marchi non italiani di prestigio (massimo 10 punti). All’apertura delle buste, l’offerta tecnica di Moreschi raggiunge 56 punti (su 60) contro i 50 di Luxury Retail. A fare la differenza è stata l’offerta economica dove, con il milione di euro, Luxury si è aggiudicata il massimo con 40 punti contro i 16,08 di Moreschi che pur aveva offerto 402mila euro, prezzo superiore tre volte alla base d’asta.