Creare un’industria basata sui principi dell’economia circolare. È questo l’obiettivo di Make Fashion Circular, l’iniziativa che si propone di cambiare la moda in un’ottica più sostenibile. Il progetto, lanciato per la prima volta durante il Copenhagen Fashion Summit del 2017 con il nome di Circular Fibres Initiative, ha raggiunto, con l’edizione di quest’anno, la sua seconda fase, accogliendo, nel proprio bacino, diverse realtà del mondo fashion. “Affinché l’industria della moda possa prosperare in futuro, dobbiamo sostituire il modello take-make-dispose, che è logoro”, ha detto Ellen MacArthur, fondatrice della Ellen MacArthur Foundation e promotrice dell’iniziativa. “Abbiamo bisogno di un’economia circolare per la moda, in cui gli abiti siano mantenuti al loro massimo valore e progettati sin dall’inizio per non finire mai come rifiuti. Unendo le forze a Make Fashion Circular possiamo sfruttare la creatività e l’innovazione che sono al centro di questo settore da 1,3 trilioni di dollari per creare un sistema che offra vantaggi per tutti”.
Così, tra i partecipanti dell’iniziativa, si contano Burberry, Gap, H&M, Hsbc, Nike e Stella McCartney come partner principali, cui si aggiungono realtà come Inditex, Kering, Primark, Vf Corporation e l’italiana Radici Group. Questi lavoreranno basandosi su tre principi chiave (modelli di business che mantengano i vestiti in uso, utilizzo di materiali che siano rinnovabili e sicuri, soluzioni che trasformino i vestiti usati in nuovi vestiti) per creare un sistema che offra vantaggi per i cittadini, l’ambiente e le imprese.