I player della gioielleria hanno deciso di adottare la blockchain con l’obiettivo di tracciare la provenienza di metalli e pietre, e garantire al consumatore un prodotto “etico”. A dare la notizia è Bloomberg, che precisa come tra le aziende coinvolte ci siano il retailer Usa Helzberg Diamonds, il provider di certificazioni indipendenti Underwriters Labs, il supplier di metalli preziosi LeachGarner e il produttore di gioielli Richline Group, che si sono affidati a Ibm. Quest’ultima metterà a disposizione le sue tecnologie per lo sviluppo della TrustChain Initiative, il cui scopo è rendere più semplice, per i consumatori, risalire alla fonte dei metalli preziosi alla base dei gioielli che indossano, ripercorrendo i vari passaggi della supply chain. Il know how di Ibm sarà inizialmente applicato al tracciamento di alcuni modelli di anelli in oro e brillanti e sarà disponibile per i consumatori a fine 2018.
La tracciabilità dei materiali sta diventando sempre più importante per l’industria della gioielleria, ha spiegato a Bloomberg Mark Hanna, chief marketing officer di Richline, ricordando come soprattutto i consumatori più giovani siano “molto scettici e pronti a informarsi di più”.
La blockchain, che in sintesi inquadra la condivisione di risorse informatiche per rendere disponibile a una comunità di utenti un database virtuale, è una delle innovazioni di punta di Ibm, con cui produttori e distributori possono tracciare più facilmente l’origine delle materie prime.