Il colosso dell’abbigliamento statunitense Vf Corporation, che ha in portafoglio brand come Timberland, The North Face, Napapijri e Lee, ha siglato lo scorso febbraio un accordo con la ong olandese Circle Economy per lo sviluppo di una piattaforma digitale che aiuti i brand del gruppo a orientare il proprio business secondo i principi dell’economia circolare.
L’azienda da 11,8 miliardi di dollari nel 2017, riporta Il Sole 24 Ore, si sta attivando, come altre del settore, per ridurre l’impatto ambientale del proprio business alla luce dei dati che descrivono il settore moda come uno di quelli meno sostenibili. Un business da 2,5 trilioni di dollari responsabile del 10% di emissioni di Co2 e del 35% di insetticidi e pesticidi usati in agricoltura. Il settore è stato definito dalle Nazioni Unite, in occasione della conferenza di Ginevra tenutasi a inizio marzo, una minaccia per il raggiungimento degli ‘Obiettivi di sostenibilità’ globali fissati per il 2030.
Il nuovo programma di Vf, denominato ‘Made for Change’, prevede il dimezzamento dell’impronta ecologica della sua filiera (“farm to front door”, dai campi al negozio) e il miglioramento della vita del milione di persone coinvolte nel suo business nel mondo.
L’obiettivo a lungo termine di Vf è di promuovere l’economia circolare, dalla produzione alla vendita, formando i designer perché pensino, sin dall’origine, un prodotto che possa poi essere riutilizzato o riciclato a fine vita e spingendo i consumatori a comprare prodotti più durevoli, inserendoli anche in un ciclo di riutilizzo con iniziative come il ‘re-commerce’, la vendita di prodotti poco usati, e il noleggio.