C’è del mistero sulla giovane holding che promette di diventare una protagonista della moda. Impossibile conoscerne i numeri, le strategie e, finanche, l’immagine, poiché sul sito internet c’è solo il logo e il nome dei suoi brand. Eppure, New Guards Group (Ngg) sta costruendo un piccolo impero nell’ambito dei marchi emergenti dello streetwear, tutti simbolo di una moda che dalla strada sta arrivando in passerella.
Si tratta di Palm Angels, Heron Preston, Ben Taverniti Unravel Project, Alanui, A_plan_application, ma soprattutto Marcelo Burlon e, ancor di più Off-White, la cui notorietà ha del sorprendente. Nell’elevazione in corso dello streetwear verso il mondo del lusso, il brand è senza dubbio il fenomeno del momento. E il fatto che non trapelino molte informazioni ufficiali sul suo business, sembra rendere il fenomeno ancora più affascinante. L’hot name dietro il marchio è quello di Virgil Abloh, poliedrico designer americano di origini ghanesi che fa impazzire celebrities e millennials. Nel 2013, lo stilista, che è anche architetto, Dj e consulente creativo di Kanye West, ha lanciato la sua linea Off-White c/o di Virgil Abloh, questo il nome completo. E da quel momento è stata un’escalation. I numeri conosciuti di Off-White sono già importanti: crescita dei ricavi triple-digit anno su anno, proporzionali all’aumento di popolarità dell’etichetta sui social, dove solo su Instagram ha già 2,6 milioni di follower. Pambianco Magazine ha consultato i bilanci di Off-White Operating srl: dai 2,6 milioni di euro di fatturato registrati nel 2014 la società è passata ai 12,4 nel 2015 fino a sfiorare i 34 milioni nel 2016, con una rete worldwide di store multimarca, department store e negozi monomarca. Altro dato tangibile, le numerose capsule collection in partnership con label del calibro di Levi’s, Nike, Moncler, Ikea, Vans e Jimmy Choo. A Firenze hanno pensato che tutto questo fosse più che sufficiente per chiamare Off-White come guest star di Pitti. Questa stella dello streetswear di lusso, dunque, è entrata nell’orbita di New Guards Group che detiene il 53,76% del capitale. Di questa Holding non ci sono bilanci depositati, perché è stata creata a Milano lo scorso anno. Tra i soci ci sono Claudio Antonioli, fondatore dell’omonima boutique milanese, il designer argentino Marcelo Burlon e l’imprenditore Davide De Giglio, artefice in passato anche del successo di Vintage55. Insomma in gran parte persone del mestiere. Nessuno, per adesso, vuole parlare per illustrare piani, strategie e nuove idee. Si procede a luci spente, ma certamente sulla strada giusta.
di Rossana Cuoccio