Negli ultimi anni, anche i brand del lusso hanno visto un incremento di capsule collection ‘fantasy’. Ma, nel caso dell’altagamma, il fenomeno riguarda più gli adulti che i bambini. E, così, la moda dei più grandi sigla accordi di licensing per utilizzare i personaggi del mondo dei più piccoli. Un esempio recente riguarda Coach che ha comunicato la realizzazione di una limited edition di capi e accessori realizzati in collaborazione con Minnie Mouse. Poco tempo fa, Alessandro Michele ha inserito diversi ritratti di Donald Duck su alcuni indumenti Gucci. Senza contare l’intera direzione creativa di Jeremy Scott da Moschino, scandita da una miriade di mini collezioni aventi per protagonisti Barbie, Looney Tunes, SpongeBob, My Little Pony, The Powerpuff Girls, Super Mario e Betty Boop. Stranamente, i marchi del lusso del settore kidswear non sembrano seguire il trend. Sono rari i brand specializzati o le linee junior delle griffe che scelgono di decorare le proprie creazioni con Duffy Duck o Winnie The Pooh.
C’È CHI DICE ‘NO’
Vista la grande offerta proveniente dal segmento medio e low cost (vedi articolo precedente) è probabile che i luxury brand dell’abbigliamento bambino preferiscano non confondere il consumatore, evitando così di siglare contratti di licensing con realtà già partner di marchi di fascia più bassa. Di conseguenza, tra gli scaffali di realtà storiche quali Gap e Benetton continua a esser facile imbattersi in capi realizzati in collaborazione con Disney o Marvel, e lo è ancora di più tra i numerosi retailer fast fashion quali Zara Kids, H&M, Ovs Kids. Per contro, griffe specializzate quali Il Gufo, Simonetta o Miss Grant si mantengono a margine della strada del licensing, così come Armani Junior, Fendi Kids, Kenzo Kids e lo stesso Moschino Baby Kid Teen.
ECCEZIONI ECCELLENTI
Tra i pochi specialisti di lusso che vanno controcorrente, c’è Monnalisa. Il brand toscano famoso in tutto il mondo per le sue creazioni che poco hanno da invidiare alla haute couture francese, inserisce da circa 15 anni nelle proprie collezioni personaggi come Puffi, The Simpsons, The Powerpuff Girls, Peanuts e gli immancabili classici Disney. “I personaggi di cartoons e fumetti – dichiara a Pambianco Magazine Christian Simoni, AD Monnalisa SpA – sono vicini al mondo dei bambini. Molto interessante, per noi, è la sfida di declinarli in armonia con le nostre collezioni e il nostro mood, nel rispetto delle style guide dei vari licensor, ma con contributi originali. Crediamo di essere un licensee apprezzato, perché valorizziamo molto i personaggi, proponendo interpretazioni tecnicamente innovative”. Da 50 anni gli abiti Monnalisa si distinguono per la cura dei dettagli, le applicazioni preziose, le finiture sartoriali. Forte del suo know-how, il brand non disdegna l’introduzione di capi che coinvolgano gli stessi personaggi protagonisti dei tanti marchi low cost, ma sviluppati con l’attenzione della manifattura made in Italy.
“I genitori scelgono capi di qualità e ben fatti. Con un cartoon che entusiasma i bambini, realizzato con una stampa accattivante su un bel vestito, o addirittura ricamato con cura, facciamo coincidere le esigenze di chi compra e di chi indossa”, spiega il manager.
HERITAGE E SPERIMENTAZIONI
Tra i pochi luxury brand che traduce le proprie licenze adulto anche nel kidswear spicca Iceberg. Attivo nel settore bambino dal 2003, dallo scorso anno in partnership con Zero & Company, il marchio ha un heritage che lo distingue dagli altri competitor posizionandosi così in un nicchia tutta sua: “Il mondo cartoon è sempre stato presente nella storia di Iceberg. Sono oltre 40 anni che il brand reinterpreta personaggi legati al mondo del fumetto e del cartoon. Tra i brand di moda siamo stati i primi a farlo. È parte della nostra storia e, per questo, anche della nostra linea kids Ice Iceberg”, spiegano a Pambianco Magazine Paolo Gerani, CEO di Gilmar (proprietaria di Iceberg) e Pasquale Vendola, amministratore unico di Zero & Company. Oltre alle proposte kids e junior, dalla prossima stagione i prodotti con stampe in licenza saranno esteti anche alla linea baby: “Continueremo sempre a lavorare con i nostri partner storici, da Disney a Warner Bros. Per noi non si tratta di un ‘fenomeno del momento’ ma di un linguaggio creativo che ci accompagna da sempre”, spiegano i due manager. Ucw Unique Children Wear produce e distribuisce dal 2015 la linea Marcelo Burlon Kids of Milan, estensione childrenswear di Marcelo Burlon County of Milan, marchio streetwear di spicco della Milano fashion week. Dall’autunno/inverno 2018, alle proposte bambino si aggiungerà una capsule realizzata con Disney presentata durante l’ultimo Pitti Bimbo. Un esperimento che andrà a cavalcare il trend del “Mini me”, abiti per adulti riproposti specularmente in taglie mini, esperimento quasi assente nel fast fashion. Il licensing nell’abbigliamento di lusso per bambino conta pochi collaborazioni notevoli ma, a differenza, del low cost, cucite perfettamente sull’identità del marchio.
di Marco Caruccio