Avevano promesso una fashion week a tutto ‘green’. E alla vigilia del kick off delle sfilate, e a pochi giorni dal grande evento dei Green carpet fashion awards, la Cnmi-Camera nazionale della moda italiana svela i “Principi Cnmi per la sostenibilità del retail”. Per l’ente che organizza le sfilate milanesi, si tratta di un nuovo passo verso un’industria più responsabile, dopo il “Manifesto per la sostenibilità” del 2012 e dopo la pubblicazione delle linee guida sui requisiti eco-tossicologici per abbigliamento e accessori dello scorso anno.
Il documento è composto da indicazioni sulle scelte e le metodologie progettuali di spazi di vendita che possano offrire le migliori qualità bioclimatiche e performance architettoniche, e ricorda come queste possano migliorare non solo il benessere di lavoratori e clienti, ma anche i risultati delle vendite, con un aumento potenziale del 30 per cento. Inoltre, questi accorgimenti consentono un abbattimento fino al 30% dei costi di costruzione e dei costi di gestione successiva, e fino al 20% dei tempi di realizzazione.
Realizzato dal Centro Studi per la Sostenibilità Applicata Goldmann & Partners con il sostegno dell’Istituto Nazionale di Bioarchitettura e il patrocinio di Associazione Tessile e Salute, il documento è frutto dell’attività di un gruppo di lavoro tecnico formato dai marchi Ermenegildo Zegna, Giorgio Armani, Gucci, Prada, Salvatore Ferragamo e Versace e del Tavolo di Lavoro per la Sostenibilità che vede la partecipazione anche di Bottega Veneta, Fendi, Loro Piana, Moncler, Otb, Tod’s e Valentino.
“La sostenibilità è uno dei principali pillars della nostra strategia di Cnmi, il nostro ultimo traguardo”, ha dichiarato il presidente Carlo Capasa. “Questo documento mette in luce come sia possibile individuare soluzioni sempre più rispettose dell’ambiente e attente ai consumi energetici, trovando caratteristiche migliorative, nel rispetto dei singoli store concept studiati da ciascun marchio. È questo un altro piccolo passo nel lungo percorso per una moda sempre più sostenibile e per rendere la sostenibilità uno dei valore chiavi della filiera italiana”.
Tra i prossimi impegni del Tavolo, le linee guida sui requisiti eco tossicologici per le miscele chimiche e gli scarichi industriali nella produzione di articoli di abbigliamento, pelletteria, calzature e accessori, mentre sono già allo studio temi come l’approvvigionamento sostenibile delle materie prime e la responsabilità sociale nella filiera produttiva.