Il cambiamento del consumatore è stato al centro del 2° Convegno Pambianco e Elle Decor, in collaborazione con EY e FederlegnoArredo, dedicato al settore dell’arredamento, tenutosi ieri a Palazzo Mezzanotte (gli atti completi del convegno sono disponibili qui).
Il dato di partenza arriva proprio dal presidente dell’associazione del LegnoArredo Roberto Snaidero che, nel corso del suo intervento, ha ribadito i numeri in crescita del settore. “Nel 2015, dopo anni di crisi, il fatturato è tornato a salire (+3,4%) toccando quota 24,5 miliardi di euro”. Secondo EY anche il 2016 sarà in crescita portando il totale a 40 miliardi (+3,5%).
Le nuove sfide da affrontare, oggi, riguardano il consumatore e il mondo digitale. La ricerca Pambianco, presentata in apertura di convegno dal vice presidente della società David Pambianco, ha messo a confronto Millennials (28-36 anni) e Adults (oltre i 36) rivelando come i più giovani siano dei consumatori critici, informati (soprattutto grazie a internet), sensibili agli aspetti della sostenibilità ambientale e sociale, attenti alla personalizzazione dei prodotti e diffidenti verso l’omologazione degli stili. Le differenze di età, è emerso inoltre dallo studio, sono superiori a quelle geografiche, a seguito dell’impatto delle tecnologie che ha globalizzato il gusto degli utenti.
Per il futuro delle aziende del design sarà, dunque, decisivo conquistare questo nuovo target di giovani che si appresta ad arredare casa. Per farlo le aziende dovranno adottare un approccio multicanale alla vendita, come ha spiegato Paolo Lobetti Bodoni di EY, investendo principalmente sull’e-commerce che, ad oggi, vale per il settore, a livello europeo, circa 6 miliardi di euro. Anche in Italia “il canale digitale sta crescendo rapidamente – ha illustrato Laura Angius, CEO del portale di arredo Lovethesign.com -. Negli ultimi due anni le vendite online di arredamento hanno registrato incrementi del 39% con 566 milioni di euro su un giro d’affari complessivo dell’e-commerce nel nostro Paese che vale 19,3 miliardi”.
Secondo Giovanni Anzani, presidente di Assarredo e AD di Poliform, per “conquistare il mercato dei giovani le imprese devono strutturarsi in modo diverso, per singole specializzazioni. Così potranno personalizzare l’offerta e distinguersi sul mercato”. La maggiore difficoltà attuale per le imprese italiane dell’arredo, prosegue Anzani, risiede “nell’operare in mercati altalenanti a livello internazionale”. Sui quali però è bene rafforzarsi dato che l’export, secondo i dati di FederlegnoArredo, già importante per le aziende di settore, è cresciuto nel 2015 del 7%.
Il convegno è stato l’occasione per affrontare i temi forti dell’arredamento, come la crescita per acquisizioni di cui ha parlato Pierluigi Coppo di Sambonet Paderno Industrie e la forza del contract spiegata da Carlotta de Bevilacqua, vice presidente di Artemide, brand che realizza progetti contract a livello internazionale passando dall’illuminazione museale all’automotive.
Una riflessione approfondita sul contributo della finanza per la crescita delle imprese è emersa dalla tavola rotonda che ha coinvolto Paolo Colonna, fondatore e promotore di IDB, Giovanni Tamburi, presidente di TIP e Barbara Lunghi, head of small & mid caps-primary markets di Borsa Italiana. Tra le conclusioni raggiunte, il cambiamento in atto nella mentalità degli imprenditori italiani, ora più aperti a prendere in considerazione l’eventualità di aprire a investitori, la garanzia da parte dei fondi e della Borsa di affiancare i proprietari di azienda nel cambiamento, rispettandone il dna, e l’utilità di unire aziende per creare sinergie.
Focus, infine, sulla cultura del progetto con gli interventi degli architetti internazionali Patricia Urquiola e Carlo Colombo la cui visione, comune, invita le aziende italiane a fare sistema per poter entrare nei grandi progetti internazionali.