Scott Schuman, grazie al suo blog,The Sartorialist, è diventato uno dei più celebri fotografi di street style. Complice un utilizzo dei social che ha fatto la differenza. Ma che, oggi, si trova costretto a ripensare.
Scott Schuman arriva alla Vip Lounge di via Montenapoleone con passo veloce e un Galaxy S7 in mano. Si intrattiene un istante con alcuni ospiti della serata e poi ordina una Diet Coke. Il più celebre fotografo di street-style contemporaneo è a Milano per festeggiare via Montenapoleone che, in occasione della fashion week di febbraio, è un susseguirsi di pannelli con le sue foto. Il progetto si chiama “La Passeggiata” ed è stato realizzato da The Sartorialist (il blog di Schuman) insieme ad Associazione MonteNapoleone e a Samsung. Incontrandolo, l’idea è di chiedergli di auto-filmare l’intervista. Lui, con il suo smartphone. Ma Schuman, sorridendo, declina. Niente di strano, considerato che i suoi scatti valgono migliaia di euro e sono richiesti dalle griffe più importanti. Senza contare il fascino che Schuman è in grado di esercitare anche sulla gente ‘qualunque’. La Lounge è gremita di persone, tutte lì per lui. E incrociando i loro sguardi è facile intuirne il pensiero: “Come sarebbe bello se Schuman fotografasse anche me”.
Che effetto le fa essere a Milano?
Sono 10 anni che vengo in città, è come se fosse una seconda casa: sono felice che chi passa da via Montenapoleone oggi possa vivere le mie immagini nella sua quotidianità, mentre passeggia.
Che rapporto ha con quegli stessi social network che l’hanno portata al successo?
Il mio social preferito rimane Instagram, è lì che si riesce a instaurare una comunicazione visiva reale. Snapchat invece non lo amo, dubito fortemente che possa veicolare contenuti di qualità.
E invece come si fa a restare al passo con un mondo ipercornesso come quello in cui viviamo oggi?
Sono consapevole che, grazie alle nuove tecnologie, ipoteticamente tutti possano essere fotografi di street style. E che questo, dal mio punto di vista, implichi una continua evoluzione se voglio mantenere le posizioni raggiunte: per questo, ultimamente, ho diversificato i miei lavori. Non fotografo più soltanto persone, ma tutto quello che stimola la mia sensibilità, dalle architetture ai pattern fino ai cibi e ai luoghi.
Come spiegherebbe il suo successo?
Da quando ho aperto The Sartorialist, ho raggiunto 800mila follower su Instagram, 300mila su Facebook, 190mila su Twitter. Per capire il motivo, utilizzo sempre la regola delle tre ‘a’: artisticità, autenticità, autorevolezza. I brand vogliono lavorare con me perché le persone si fidano di quello che vedono.
di Caterina Zanzi