Mentre tutto sembra oramai immerso nel virtuale della rete e dei social, dal sistema del made in Italy arriva un segnale di ricca sostanza. Le tre “F”, Fashion, Furniture e Food, che costituiscono insieme al turismo il patrimonio della bellezza nazionale, ognuna a proprio modo, annunciano passaggi strategici che rivelano un trend strutturale di sviluppo industriale.
Segnali piuttosto evidenti sono arrivati di recente dal Food. Due dei big nazionali, Lavazza e Campari, hanno messo a segno importanti acquisizioni all’estero (rispettivamente su Carte Noire e Grand Marnier), rilevanti sia come importo, sia perché si tratta delle poche operazioni del genere con marchio italiano oltre frontiera. A questi si aggiunga che sia Barilla sia Ferrero stanno da tempo valutando una ulteriore crescita per linee esterne guardando al di là dei confini italiani.
Per quanto riguarda il Furniture, il messaggio importante degli ultimi mesi è l’avvio di un percorso di consolidamento atteso da lungo tempo. Complice il passaggio generazionale e la progressiva estensione geografica dei mercati, dallo scenario emerge la nascita di almeno due poli: quello creato dal fondo Investindustrial, che ha aggregato Flos e B&B; e quello di Italian Creation Group, realtà costituita sull’alleanza tra imprenditori del settore e fondi di private equity, che ha in portafoglio Driade e Valcucine.
Infine, ma certo non ultimo, c’è il settore Fashion. Il 2016 si prospetta come un anno di risveglio delle quotazioni in Borsa. Nelle ultime settimane, Technogym ha avviato il percorso verso Piazza Affari, dove si prospetta una valorizzazione superiore al miliardo. Nei prossimi mesi, poi, si attendono passi concreti soprattutto da parte di Valentino, ma anche da Furla e Versace.
Insomma, è vero che i mercati subiscono oggi la rivoluzione liquida, accelerata, e a volte imprevedibile del mondo digitale. Eppure, i segnali del made in Italy evidenziano un aspetto che non va dimenticato: per quanto fumo si possa costruire, alla base del successo resta sempre necessario avere una struttura produttiva all’altezza. La prima vera partita si gioca lì.
David Pambianco