Gian Giacomo Ferraris, amministratore delegato di Versace, durante il ventesimo convegno Pambianco Strategie di Impresa ha sottolineato l’importanza che il digital ha per la griffe: “A oggi le vendite online, tra quelle che avvengono direttamente dal nostro e-commerce e quelle che si verificano su altri service, rappresentano l’8% del fatturato”. Il web, per la maison, rappresenta anche un espediente per ovviare “alle barriere fisiche del retail. Questo fatto lo rende il progetto principale per Versace, anche perché grazie all’online abbiamo la possibilità di raggiungere le nuove generazioni. Donatella ha voluto un Versus fortemente digitale, proprio perché è rivolto alla generazione dei millenials e perché punta sull’immediatezza”. Tanto che, da qualche stagione, i capi della linea vengono messi in vendita sull’e-commerce subito dopo la sfilata.
Per quanto riguarda una possibile quotazione in Borsa, Ferraris dichiara che “è un passaggio che mi auguro di fare al più presto. Da valutare è l’aspetto strutturale perché, da quotati, ogni tre mesi dovremmo rilasciare dei dati e dovremmo organizzarci per farlo. Bisogna anche valutare l’aspetto dimensionale. Al momento siamo un’azienda fortemente wholesale e, quindi, l’andamento delle vendite subisce delle fasi cicliche annuali che sono molto sbilanciate rispetto a quelle di un’azienda che ha un rapporto bilanciato tra retail e wholesale. Lo sbarco in Borsa, tuttavia, potrebbe realizzarsi proprio perché la famiglia Versace nel medio-lungo termine ha il desiderio di mantenere il controllo”.
La maison punta a chiudere il 2015 con un fatturato pari a 640 milioni di euro e un ebitda in crescita del 18 per cento. Il comparto che cresce di più è il prêt-à-porter maschile e femminile, che rappresenta il 70% del fatturato. Versace ha chiuso il 2014 con ricavi per 548,7 milioni, ebitda a 67,6 milioni (+9,8%) e utile netto a 26,3 milioni (+27%).