L’orologeria svizzera paga il rallentamento dei mercati del Far East, registrando nel mese di luglio un decremento delle esportazioni del 9,3% (rispetto a luglio 2014), causato principalmente dalla Cina (-39,6%) a fronte di un -21,4% di tutto il mercato asiatico.
La Fédération de l’industrie horlogère Suisse ha comunicato che in luglio l’export totale di orologi è sceso a 1,9 miliardi di franchi svizzeri (1,75 miliardi di euro). Non è bastatoil buon andamento della Francia a +53,4 per cento. Nello specifico, segno negativo per Hong Kong (-24,7%), Giappone (-1,9), ma anche Italia (-11,6%). Stabili invece Stati Uniti (+4,7%) e Germania (+2,3%).
Tutte le fasce di prezzo hanno fatto fronte a un’evoluzione negativa in luglio. I segnatempo al di sotto dei 200 franchi hanno segnato un calo de 2%; la fascia media, tra i 200 e i 500 franchi, è stata quella che ha sofferto maggiormente con un -14,5%; gli orologi oltre i 500 franchi, infine, sono calati dell’8 per cento.