Il 9 luglio segna un momento importante per Pambianco. Dopo avere organizzato per 20 anni il convegno sulle strategie di sviluppo delle aziende della Moda e del Lusso, abbiamo ritenuto fosse il momento di organizzare anche il primo convegno sul settore dell’Arredo e del Design.
Le reazioni a questo nostro primo passo confermano che la decisione è stata giusta: la risposta in termini di relatori è stata notevole, avendo ottenuto la disponibilità di un ampio ventaglio di ‘numeri uno’ che verranno intervistati come sempre da Enrico Mentana. E consistente è stata la risposta degli operatori del settore, alla luce delle richieste di partecipazione, sia dal punto di vista numerico sia da quello della qualità dei presenti. Insomma, il settore dell’arredo Made in Italy sembra apprezzare l’iniziativa. Emerge quindi una crescente necessità di momenti di analisi e confronto.
Il convegno cade in un momento molto particolare per il settore: con la vendita di B&B Italia a Investindustrial è finita un’epoca. A dire il vero, già un importante passaggio c’era stato anni fa con la creazione del gruppo Poltrona Frau e la sua successiva quotazione in Borsa. Ma quella operazione era rimasta isolata. Oggi, la vendita di B&B Italia arriva al culmine di una tornata di cessioni e acquisizioni mai vista nel settore. E l’azienda di Novedrate, fondata da Pier Ambrogio Busnelli, può essere considerata un emblema dell’arredo Made in Italy di cui, assieme ad altre 2 o 3 aziende, ha fatto la storia. Diventa perciò il simbolo di un mondo che non c’è più, e apre contemporaneamente un nuovo scenario.
È definitivamente tramontata la formula dell’azienda-imprenditore, legata a doppio filo alla figura del fondatore, a favore di aziende più strutturate, capaci di valorizzare il proprio brand anche attraverso strategie di riposizionamento commerciale e ‘proprietario’. Ovvero, emergono soggetti capaci di accettare l’integrazione all’interno di poli (Investindustrial controlla già Flos), o anche di essere acquisiti da parte di gruppi con dimensioni maggiori.
Sarà certo un settore meno ‘personale’, dove magari non ci saranno più gli aneddoti che ne hanno caratterizzato la nascita e la crescita impetuosa, ma si vedranno sicuramente situazioni nuove, decisioni prese alla luce di altri ragionamenti, capaci di superare le strategie di matrice artigianale, vestigia di un comparto troppo frazionato e, probabilmente, eccessivamente individualista.
Avere raccolto i principali protagonisti del made in Italy, per indurli ad ascoltare e a confrontarsi con altri imprenditori e aziende, è un importante messaggio di maturità che arriva da questo nostro primo convegno.
David Pambianco