Tychemos porta frammenti d’arte nella moda. Il marchio fondato dall’imprenditore Stefano Sorlini, mette la firma ad un ready to wear ispirato ad opere pittoriche e scultoree. Sono le stampe, infatti, il leitmotiv di questa etichetta che scava nell’archivio di famiglia e attinge da quadri, affreschi e statue del patrimonio storico e artistico per dare una personalità ai capi. “Grazie all’imponente patrimonio familiare – spiega Sorlini a Pambianconews – sono nato tra quadri e affreschi. Ed è stata proprio l’arte ad ispirarmi e a segnare la nascita di questo progetto fashion, indirizzandomi verso la fusione di quelle che io definisco arti pure”. Nascono infatti dalla fusione tra arte moda e arte pittorica le collezioni dell’insegna che trae il suo nome da Tyche, dea tutelare della fortuna e della prosperità, e da Mos che in latino significa moda.
“Vogliamo – sottolinea il manager – che i nostri capi portino con sé un messaggio, che racchiudano un significato. Indossandoli, una donna può diventare divulgatrice dell’arte italiana nel mondo e può renderla parte di sé rinnovandola e facendola rivivere attraverso i nostri tessuti”.
A completare il fil rouge con l’arte c’è il packaging: ogni abito è accompagnato da un porta-abito in tessuto che riproduce la tela del ‘maestro’ pittore.
Inoltre gli abiti del marchio nato poco più di un anno fa, tutti in edizione limitata, sono 100% made in Italy e interamente realizzati a mano: “Diamo un valore essenziale – conclude il numero uno di Tychemos – alla scelta dei tessuti che spaziano dalle sete di Como al cashmere, dalle lane ai suoi derivati. Per noi è fondamentale che materia prima e produzione siano categoricamente italiani. Io non sposterò mai la produzione all’estero per ricavare margini maggiori”.