L’attacco di Report è costato caro a Moncler. E minaccia di avere pesanti conseguenze di immagine, ma anche legali. La trasmissione televisiva di Rai 3, condotta da Milena Gabanelli, domenica sera ha mandato in onda un servizio dal titolo significativo ‘Siamo tutti oche’. Il programma ha mostrato la questione relativa ai metodi di prelevamento delle piume utilizzati dalle aziende di piumini che spesso, per motivi di lucro e di tempistiche, non rispettano le norme vigenti in merito al rispetto degli animali. L’inchiesta riguardava tutto il settore. Ma il pubblico ha identificato le cruente immagini al marchio Moncler citato in trasmissione. La conseguenza è stata un’indignazione diffusa, palesata tramite social network (4.300 tweet di cui circa l’88% negativi), e l’invasione della pagina facebook dell’azienda da parte di commenti offensivi. Il giorno dopo (lunedì), è stato pesante il contraccolpo in Borsa per Moncler: il titolo, in un mercato già negativo, ha fatto peggio, chiudendo in ribasso di quasi il 5% dopo essere anche stato sospeso al ribasso.
Moncler ha replicato alla trasmissione, nel pomeriggio di ieri, con una nota stampa, in cui ha specificato che “che tutte le piume utilizzate in Azienda provengono da fornitori altamente qualificati che aderiscono ai principi dell’ente europeo Edfa (European Down and Feather Association), e che sono obbligati contrattualmente a garantire il rispetto dei principi a tutela degli animali, come riportato dal codice etico Moncler (consultabile sul sito […]). Tali fornitori sono ad oggi situati in Italia, Francia e Nord America. Non sussiste quindi alcun legame con le immagini forti mandate in onda riferite a allevatori, fornitori o aziende che operano in maniera impropria o illegale, e che sono state associate in maniera del tutto strumentale a Moncler”.
Per quanto riguarda i ricarichi, Moncler ha comunicato che “il costo del prodotto viene moltiplicato, come d’uso nel settore lusso, di un coefficiente pari a circa il 2,5 dall’azienda al negoziante, a copertura dei costi indiretti di gestione e distribuzione. Nei vari Paesi la distribuzione applica poi, in base al proprio mercato di riferimento, il ricarico in uso in quel mercato. È evidente quindi che le cifre menzionate nel servizio, che prendono in considerazione solo una piccola parte del costo complessivo del prodotto, sono del tutto inattendibili e fuorvianti”.
L’azienda ha anche aggiunto di aver dato mandato “ai propri legali di tutelarsi in tutte le sedi opportune”.
“Moncler ha deciso di non confrontarsi. Se vuole scagliarsi contro il giornalismo lo faccia: produrremo le nostre prove”, questo il commento della Gabanelli pubblicato oggi dal quotidiano La Stampa.