Mentre gli uomini imbellettati calcavano le passerelle della fashion week maschile, le donne hanno fatto sentire la propria voce fuori dalle stanze della moda. Nel primo giorno della manifestazione è comparso infatti sulla parete del Centro culturale in via De Amicis a Milano Wall of dolls, un muro di bambole per dire basta alla violenza sulle donne.
L’idea è di Jo Squillo, che negli anni 80 cantava ”Violentami, violentami” nelle Kandeggina Gang, una delle prime band tutte al femminile in Italia. Oggi, la conduttrice televisiva, con il sostegno di oltre 20 associazioni onlus, tra cui Intervita e Donne in Rete, ha chiamato a raccolta personaggi dello spettacolo e circa 50 brand, da Alberta Ferretti a Stella McCartney, chiedendo a ognuno di realizzare la propria bambola.
Così, con il patrocinio del Comune di Milano e della Camera Nazionale delle Moda, è nata una installazione composta da circa 400 donne di pezza. C’è quella di Giusy Versace che ha due protesi al posto delle gambe, c’è quella in cuoio di Gaia Trussardi, e quella in stile rock di Jo Squillo.
Chiunque è invitato a portare la propria bambola, al grido di ‘We are not just dolls’ (non siamo solo delle bambole). L’idea è che il muro rimanga in città “anche per tutta la durata di Expo 2015 – racconta Squillo – con il progetto di tornare ad arricchirlo ancora il 25 novembre, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne”. Entro il 2014, inoltre, il progetto prevede di replicarsi anche all’estero, arrivando in città come Parigi e New York.