Quando la cena a casa di amici è finita e bisognerebbe dare una mano a sistemare, o quando un acquazzone si annuncia da lontano con nuvole minacciose. Ecco che tutti, magicamente, scompaiono in un batter di ciglia. Lo stesso fuggi fuggi generale si è avvertito anche nell’ultimo giorno della Milano Moda Uomo, già da metà mattina, dopo che Giorgio Armani è andato in scena con la sfilata della sua mainline. Colpa della partita Italia-Uruguay, forse? Peccato che fosse programmata alle sei, posizionata, manco a farlo apposta, dopo l’ultimo defilé in calendario.
Eppure, le location modaiole faticavano a riempirsi dall’ora di pranzo in poi, e tra gli ospiti già seduti al proprio posto serpeggiava la domanda: “Saranno già tutti scappati a Parigi?”, oppure “tutti a casa a rinfrescarsi, dopo quattro giorni nel caldo infernale della città?”.
Un senso di fuga, inteso però come voglia di evasione, si è respirato anche negli show che hanno chiuso la giornata. Da Roberto Cavalli, è andato in scena un macho pronto a guidare il suo bolide fino a Miami, da D.Gnak un viaggio verso Oriente, mentre dal giovane Jiulian Zigerli, lanciato a gennaio dalla pedana del Teatro Armani, si è visto un tripudio di colori e stampe per rompere la noia dell’ufficio.