Cala il sipario sulla 84esima edizione di Pitti Uomo, così i treni si riempiono di addetti ai lavori diretti verso nord, da Firenze verso la Milano Fashion Week. E mentre le passerelle scaldano i motori per domani, si attendono i dati di chiusura del salone fiorentino, con qualche primo segnale positivo che spazza via le cattive previsioni.
Benché nessuno abbia scommesso sull’Italia, in realtà il Belpaese sembra tenere botta rispetto ai livelli del 2012, con un aumento di circa il 2% dei visitatori nazionali, da quanto risulta dalle prime stime ufficiali sull’affluenza dei compratori. Poche sorprese sul fronte straniero, che, come si sperava, sono in aumento di circa il 4,5%, sopratutto quelli provenienti dai mercati asiatici. Degli oltre cento Paesi rappresentati al Pitti, i più numerosi sono tedeschi e giapponesi. Guardando all’Europa in particolare, si assiste a una leggera flessione per Francia, Gran Bretagna, Spagna e Olanda – anche per effetto della scelta a favore delle passerelle londinesi da parte di alcuni marchi -, ma forti recuperi per Svizzera, Belgio, Portogallo e l’insieme del Nord Europa. Ottimi risultati anche dall’Est europeo: Ucraina, Polonia, Repubblica Ceca, Romania. Dagli altri continenti, buone notizie da Messico, Colombia, Australia e Marocco. In forte aumento Russia, Stati Uniti, Cina, Corea, Turchia, Hong Kong. Dal Sud Est asiatico aumenti significativi per Singapore, Taiwan, Malaysia, così come dall’Asia Centrale (Kazakistan, Azerbaigian e altri) e dal Medio Oriente (Emirati e Arabia Saudita). In aumento i compratori indiani.
Dal caldo torrido sul Lungarno a quello milanese, dove domani partono le collezioni Milano Moda Uomo, tra grandi assenti e nuovi ingressi. Ci saranno 37 show in quattro giorni, fino al 25 giugno, e passeranno attraverso le teste di serie della moda, da Versace a Prada, fino a Gucci e Giorgio Armani, fino alle novità. A rinfrescare il calendario ci saranno infatti Andrea Incontri, il giovane Andrea Pompilio, ospite sulla passerella di Giorgio Armani, lo stilista cinese Jiwenbo e Philipp Plein, che per la prima volta entra nel calendario ufficiale con la sua sfilata-spettacolo. Novità anche per Ermenegildo Zegna, che quest’anno presenterà la prima collezione firmata da Stefano Pilati per il brand nella nuova location di piazza VI Febbraio. Grandi assenti Burberry Prorsum, Enrico Coveri e, come annunciato nei giorni scorsi, Moschino, che quest’anno ha preferito Shanghai alla capitale italiana della moda. Fuori dal calendario, infine, Dolce&Gabbana che sfilano comunque nella loro Milano il primo giorno in concomitanza con il welcome brunch della Cnmi.
Sotto la Madonnina c’è anche l’appuntamento con Milano White, con 125 espositori totali, 78 new entry e 45 brand in esclusiva. Il salone è pronto ad aprire Wok Room, la nuova sezione frutto della collaborazione con il Wok Store di Simona Citarella e Federica Zambon, il multimarca di via Col di Lana a Milano nato nel 2009, con l’obiettivo di affermare una moda ‘global’, nata sulla strada e seguita dai più giovani. La fiera non animerà solo lo spazio di via Tortona 27, con il concerto-evento dei Quincey nel Garden di White e il light dinner nel giardino di Casa Atellani con le novità di Massimo Alba, ma anche il nuovo spazio ProgettoCalabianaMilano, nel futuro nuovo polo della moda della Milano Sud (che già ospita il cantiere dello spazio Prada e l’headquarter di Bottega Veneta), con il White Triple Party, dove sfilerà il menswear di Fabio Quaranta, sarà esposta una personale di Silvina Maestro, già finalista dell’edizione di gennaio del contest Who is on Next, e ci sarà un’installazione di Ktz.