La strategia di sensibilizzazione all’uso della lana Merino passa per le auto di lusso. Come ormai da tradizione, l’associazione degli allevatori australiani The Woolmark Company, di proprietà di Australian Wool Innovation, presenta a Pitti Immagine Uomo la nuova edizione di The Wool Lab, la guida stagionale di ricerca lanciata due anni fa e che ha raggiunto la sua quinta edizione. Saranno sette i temi a Pitti di ispirazione dedicati all’autunno-inverno 2014/15 con un forte riferimento al mondo british. E sulla scia delle collaborazioni con i più importanti nomi della moda, da Zegna a Vivianne Westwood, presenta alla kermesse fiorentina il progetto speciale studiato con il Lanificio F.lli Cerruti. Il gruppo australiano ha fornito il tessuto in lana merino denominato Turbo 180, per rivestire gli interni di un nuovo prototipo di auto, Parcour, disegnato da Italdesign Giugiaro e dotato di motore Lamborghini. Da questa collaborazione è nata la Car jacket, che fa parte di una serie limitata di 550 esemplari e si presenta come un’evoluzione della sweater jacket della collezione Natural born elegance di Julian Cerruti.
Fuori dall’Italia e dall’Europa, intanto, lo sguardo rimane fisso sulla Cina, dove “il freddo, la popolazione numerosa e le risorse economiche” come ha spiegato l’amministratore delegato di Woolmark Stuart McCullough a margine dell’82/a edizione del congresso Iwto (International Wool Textile Organisation), che si è chiusa venerdì scorso.
I consumatori con gli occhi a mandorla importano infatti il 70% della lana Merino australiana, e per questo stanno diventando molto importanti per una realtà globale come The Woolmark Company. Anche per questa ragione, l’associazione ha lanciato in Cina già nel 2010 la Gold Campaign, un grande progetto di marketing che mira a posizionare la lana nel mercato interno cinese nel settore dei beni di lusso, il linea con il motto “vestire con stile vuol dire vestire con la lana”. La storia e il patrimonio della lana Merino viene dunque raccontata al nuovo pubblico di consumatori benestanti attraverso un’ampia campagna di vendita al dettaglio.
E adesso che gli stessi cinesi allevano le pecore nelle loro campagne e stanno anche imparando a produrre lana, Woolmark non si sente affatto in pericolo: “I cinesi per noi sono prima di tutto consumatori – ha detto McCullough – per cui, anche se sono molto svegli e imparano in fretta, non ci fanno paura, perché la qualità Merino rimane sempre appannaggio nostro”.