A chi ha gli occhi a mandorla non sfugge proprio nulla. È questo il dato che emerge con più evidenza in Cina secondo il presidente della Camera della Moda Italiana Mario Boselli che ha parlato del Paese asiatico sia ieri sera, in occasione del convegno ‘Fashion 3.0’ sulle prospettive digitali della moda, sia questa mattina in un convegno a Milano.
Facendo riferimento al suo recente viaggio di lavoro in Cina, Boselli ha spiegato che nei prossimi 5 anni ci saranno 400 milioni di nuovi consumatori cinesi che dalle campagne arriveranno nelle città, non solo nelle quattro capitali dello shopping, ma in altre 150 circa.
Secondo il presidente della Cnmi, questi cominceranno a consumare prodotti cinesi, ”perché oramai hanno imparato a produrre molto bene anche grazie a noi e al nostro know-how trasmesso in questi anni”, e poi ”arriveranno al top di gamma”. Ma mentre alla Cina continuerà a interessare la produzione delle grandi quantità, ”le piccole serie rimarranno appannaggio nostro” ha precisato Boselli.
”Anche se fino a due anni fa la crescita del mercato globale di questa area registrava numeri a due cifre e ora segna solo un 8% circa – ha precisato il presidente di Camera moda – questo non significa che stia rallentando il sistema moda”. Finora, infatti, la Cina “ha sempre fatto passi in avanti, ma in termini quantitativi – ha osservato Boselli – mentre negli ultimi 15 anni lo ha fatto anche dal punto di vista qualitativo, in maniera esponenziale”.