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Ritorno del tessile in Gran Bretagna. Il parlamento britannico, come si apprende dalla stampa internazionale, ha creato un gruppo ‘di pressione’ con l’obiettivo di far rientrare le attività del tessile nel Regno Unito. Il gruppo, composto da una quarantina di deputati provenienti da diversi partiti, è nato da una iniziativa del deputato liberal democratico David Ward, e sarà aperto anche ai rappresentanti del settore, tanto che il politico starebbe già lavorando insieme con la Society of Dyers and Colourists, che fornirà il proprio supporto amministrativo.
Il gruppo nasce dalla volontà del Dipartimento del Commercio e dell’Industria di rivisitare la strategia per il settore tessile e di concentrarsi sulle tutte le questioni de settore, partendo anche da alcuni dati di ricerca che indicano che oggi la produzione sarebbe più conveniente nel Regno Unito che in altri Paesi, come la Cina, il Bangladesh e l’India.
Il progetto, però, arriva solo sette mesi dopo che il segretario per gli Affari e per l’Innovazione del governo britannico Vince Cable aveva presentato un nuovo piano per rilanciare l’industria tessile del Paese, con la previsione di generare circa 200mila posti di lavoro in cinque anni, ma che finora era appunto rimasto lettera morta.
Adesso, il primo passo sarà quello di sviluppare un programma che prevede l’apertura di nuove officine di produzione nel Paese e di dare il via ai negoziati con i vari ministeri per affrontare il tema della produzione, delle esportazioni e dello sviluppo.