Che il 2013 dovesse essere l’anno del cambiamento per il settore dell’arredamento era ormai notizia risaputa. Ma che un’azienda affiancasse al proprio core business – i letti – addirittura un nuovo marchio per interpretare le tendenze in atto nel design è la vera novità. Stiamo parlando di Flou, l’azienda di Meda con 32 milioni di euro di fatturato nel 2011, che ha annunciato il lancio di un nuovo marchio, Natevo, una crasi di “naturale evoluzione” (il cambiamento del modo di illuminare), ma anche, in un’ipotetica lettura “all’inglese”, la figura di un mobile con una luce integrata al suo interno, “nativa”. Seguendo il trend del settore, che vuole che l’elemento luminoso valorizzi le forme e che vede gli oggetti, specie le lampade, “scomparire” all’interno di un complemento d’arredo, i tre fratelli Messina (che hanno preso le redini dell’azienda dopo la morte del padre e fondatore Rosario) hanno presentato alla stampa, nella sede brianzola, quella che vuole essere una rivoluzione nel modo di arredare. Un “vizio di famiglia”, se si pensa che già alla fine degli anni ’70 l’ex commesso della Rinascente Rosario Messina aveva trasformato il modo di concepire il letto, attraverso la sfoderabilità, il copripiumino coordinato e l’uso dei colori.
Il nuovo marchio, che farà capo a Flou e ne sfrutterà tutta l’esperienza in termini di know-how e abilità, vuole essere, nelle parole di Massimiliamo Messina “ecologico ed economico: ecologico perché permette di risparmiare sui trasporti e sull’imballaggio, economico perché non prevede l’installazione di punti luce, ma solo di prese di corrente”. Ogni prodotto, quindi, non è soltanto un elemento di arredo (una sedia, una libreria o un letto), ma anche una sorgente luminosa (la tecnologia adottata è quella dei led, per la sua versatilità e i suoi ridotti consumi energetici). Il che permette potenzialmente di ridurre il numero degli oggetti di cui abbiamo bisogno, conferendo a ciascuno di essi una funzione aggiuntiva.
Quanto al posizionamento, Natevo si ripropone di essere un marchio alto ma democratico, e di non essere distribuito in punti vendita “canonici”, ma in luoghi che ripercorrono il concetto di “mostra di oggetti”, veri e propri centri di vita culturale e punti di riferimento per la comunità locale di progettisti, designer e architetti. In programma l’apertura di 30 “mostre” NatEvo nelle principali città italiane, Milano e Roma in primis, dove si progettano opening entro l’inizio dell’estate.Al Salone verranno presentati dieci pezzi presso lo stand Flou, che per l’occasione si sdoppierà, progettati da architetti, come Carlo Colombo, che già hanno collaborato con l’azienda.
Per quanto riguarda il successivo sviluppo della linea, invece, sarà attiva una piattaforma di crowd searching (molto simile a quella di crowd funding dello statunitense kickstarter.com) incaricata di ricevere i migliori progetti. Natevo, infatti, non commissionerà ai designer la produzione di nuovi prototipi, ma solleciterà la comunità del design a presentare soluzioni per elementi di arredo attraverso il suo sito (prerequisiti sono la riciclabilità dei materiali e la presenza di una fonte luminosa incorporata). I progetti, che una giuria riterrà possibile produrre, saranno realizzati in forma di prototipo e pubblicati sul sito, oltre che esposti fisicamente, a rotazione, presso selezionati rivenditori Natevo nelle maggiori città italiane. A quel punto, il pubblico sarà in grado di sostenere ciascuna proposta promuovendola alla produzione attraverso una forma di sponsorizzazione effettuata dal sito stesso. Se entro un periodo prestabilito il progetto riceve un numero sufficiente di ordinazioni, allora entra in produzione e viene spedito agli acquirenti. Il sito comincerà ad accettare proposte all’inizio di aprile e, per la fine dell’anno, la linea di prodotti dovrebbe allargarsi a comprendere i nuovi progetti ‘votati’ per la produzione dai visitatori del sito www.natevo.com (che sarà attivo dal 5 aprile 2013). La sfida lanciata da Natevo, quella di “illuminare il cambiamento”, ha come obiettivo che l’80% dei progetti entri in campionario. Chissà che ci riesca.