Otto mesi fa hanno ceduto la maggioranza del loro marchio, Twin-Set, al fondo Carlyle, guidato in Italia da Marco De Benedetti. Oggi rilevano la quota di controllo della società che produce Semi-Couture, il marchio di Erika Cavallini, la designer al timone creativo dell’azienda fondata con il marito.
Si tratta di Tiziano Sgarbi e della moglie Simona Barbieri, che dopo la cessione a Carlyle hanno reinvestito in imprese della stessa regione, l’Emilia-Romagna. Attraverso la loro holding Moda gioielli (posseduta in quote del 50% ciascuno), Sgarbi e Barbieri oggi possiedono, dunque, il 28% di Twin-Set, il 75% di K8 (Cavallini) e il 100% di Liviana Conti.
Twin-Set era stata fondata negli anni Ottanta da Sgarbi, che ne è l’amministratore delegato, e da Barbieri, a capo dello stile, ma è solo dal 2008 che ha iniziato a fare sul serio: nel 2009 fatturava 55,2 milioni (4,1 milioni di utile netto), nel 2010 86,5 milioni (7,2), nel 2011 117,7 milioni. Con l’arrivo di Carlyle l’obiettivo sembra essere, a medio termine, quello di arrivare alla quotazione in Borsa. “Oggi avere risorse finanziarie è fondamentale e, se vediamo ciò che hanno fatto di recente Prada e Ferragamo e quelli che sono i programmi di Cucinelli, quotarsi è una opportunità per un’azienda come la nostra”, ha detto Sgarbi qualche tempo fa.
Il marchio di Erika Cavallini, invece, è nato nel 2009 e nel 2012 ha chiuso con 5 milioni di euro di ricavi. Le previsioni per quest’anno sono di arrivare a 7 milioni e nel 2015 a 13 milioni di euro. E’ stato fondato dalla stilista Erika Cavallini (che nella nuova compagine sociale mantiene il 23% della K8), dal marito Andrea Vincenzi (oggi al 2%; Vincenzi è distributore esclusivo per l’Italia dei sigari cubani Habanos) e da un loro amico che nel riassetto azionario è uscito. “Tiziano Sgarbi e Simona Barbieri sono amici e sono entrati nel capitale per un importante progetto di sviluppo che non ci sentivamo di affrontare da soli – ha detto Vincenzi in un’intervista al Corriere della Sera -. Siamo arrivati a un punto impegnativo del piano industriale e dovevamo decidere che strada prendere. Il loro ingresso ci ha permesso di spingere sul marchio, apriremo il primo punto vendita a Milano“.
Quanto al marchio Liviana Conti, nel 2011 aveva fatturato 15,7 milioni di euro (con 1,5 milioni di utile netto). Il 41.4% in più dell’anno precedente.