“C’è poco da ridere” verrebbe da dire al termine della settimana di sfilate di Milano Moda Donna. Capelli come appena usciti dalla doccia, occhi smoky o di nero bistrati, insomma un tantino depressa questa donna, o perlomeno parecchio malinconica. Se la moda non è solo stile ma anche costume, e quindi segno dei tempi, il prossimo (ahinoi) sarà un altro inverno nero, come il colore dominante sulle passerelle milanesi. Se al centro del defilé non c’è proprio la Anjelica Huston che interpretava Morticia Addams, poco ci manca. Ma di quella dark lady così focosa con il suo Gomez, non rimane neanche la carica seduttiva: quasi spariti scolli e trasparenze, aboliti dettagli fru fru, banditi i sorrisi. Addio joie de vivre. Severa e rigorosa come i tempi impongono, la donna non accenna mai un sorriso, oppure diventa aggressiva, ma non ruggente stile anni 80, piuttosto cupa e tutta chiusa tra borchie e aculei. Questa moda pare muoversi all’insegna del “no future” che piace tanto ai giovani. Ah già, e i giovani? Se per le gemelle Kessler la notte era “piccola, troppo piccolina” per i giovani stilisti emergenti si potrebbe dire lo stesso della passerella. Le teste di serie della moda hanno sfilato per sei lunghi giorni, dalla mattina fino alla sera, mentre gli stilisti emergenti si sono concentrati tutti l’ultimo giorno, tutti sulla stessa passerella, tutti in sessanta minuti.