Femmine si nasce, uomini si diventa. Un vecchio detto “sbagliato”? No, è quello che si è visto nel penultimo giorno delle sfilate milanesi. “Vista da dietro può sembrare un uomo”, lo dice anche Giorgio Armani, perché le signore si possono vestire da donna con elementi maschili: bretelle, pantaloni e basco. E, fin qui, niente di sconvolgente, per generazioni cresciute con Lady Oscar. La cosa più buffa, invece, è che questa continua invasione di campo tra i due generi è ancora più evidente se lo sguardo si sposta giù dalle passerelle, e quindi per la strada e alla fermata del tram.
È qui che, oggi, si potrebbe dire, riprendendo la frase di Re Giorgio, che tutto dipende dal punto di osservazione: dietro, un sesso, davanti, l’altro. Pelliccia nera, pantaloni in velluto e chioma cotonata per lui, gilet e gessato in stile garçonne per lei. Funziona così, e confondersi è davvero facile. E se questo turberà qualcuno, quelli che vorrebbero rigidi confini perché considerano le donne emancipate “maschiacci” e gli uomini dalla lacrima facile “femminucce”, bisognerebbe ricordare che il mondo è pieno di padri che tirano su figli da soli, ma non sanno piantare un chiodo, e di donne che dirigono aziende, ma non sanno attaccare un bottone. Lady Oscar insegna.