È un vero e proprio Risiko del lusso quello che si sta giocando in Galleria Vittorio Emanuele. Il cambio normativo deciso dal Comune quattro mesi fa ha scatenato una corsa alla location che, secondo gli esperti, è destinata a rivoluzionare la geografia delle griffe nel cuore di Milano. Il primo effetto, dopo 20 anni e milioni di clienti, è stato quello di cacciare McDonald’s, il colosso del pasto democratico, che ha chiuso i battenti lasciando il posto a Prada. Al termine dei lavori di ristrutturazione, la maison raddoppierà con un megastore che andrà ad affiancare la storica prima boutique aperta dal nonno di Miuccia. E sulla scia di ciò, anche Giorgio Armani nel 2013 diventerà un inquilino della Galleria e vicino di casa di Gucci e Louis Vuitton. Re Giorgio aprirà uno store dedicato esclusivamente agli accessori che prenderà il posto del Cravattificio Zadi, in via di trasferimento verso gli spazi del Fans Shop Official Equipment che a sua volta lascia definitivamente il “salotto buono”.
Così, la storica Galleria che collega piazza Duomo a piazza della Scala, passa da “suk”, come gira voce che fosse stata definita anni fa dallo stesso Giorgio Armani, a nuova Mecca dello shopping di lusso aggiungendosi al celebre “quadrilatero”.
“Nell’ultimo periodo sembra che ci sia stato un interesse quasi improvviso per la Galleria da parte dei brand del lusso, ma in realtà è sempre stata una location molto ambita”, ha commentato Maristella Brambilla, una delle titolari di 18 Montenapoleone, società che opera nell’intermediazione immobiliare, con specifica competenza nel settore del lusso. “Fino al luglio scorso era pressochè impossibile accedervi a causa dei vincoli imposti dal Comune, ma quattro mesi fa Palazzo Marino ha emesso una delibera che ha semplificato un po’ la situazione e ha reso possibili le cessioni dei rami d’azienda, anche se con determinate restrizioni. E così il mondo del lusso, che prima era in una sorta di ‘lista d’attesa’, si è scatenato. Per quello che sarà il futuro della Galleria posso solo prevedere che ci saranno sempre più griffe, eccellenze e nomi prestigiosi che andranno ad affiancare storiche insegne come Motta e Campari che hanno fatto ritorno”.
Sembra infatti che l’obiettivo del Comune di Milano sia quello di riqualificare la zona rivalutando il prestigio della Galleria e rivedendo i canoni d’affitto bloccati ormai da anni. Certo è che dal punto di vista infrastrutturale, però, servono urgenti restauri dato che è di pochi giorni fa il cedimento di tre capitelli che ha provocato la caduta di calcinacci nei pressi della gioielleria Damiani con conseguente transennamento dell’area.
Dal Comune, contattato da Pambianconews, nessun commento al riguardo.