Pietro Bongiovanni, amministratore delegato di Sixty, società con sede a Chieti cui fanno capo brand come Miss Sixty, Energie e Killah, ha partecipato a Roma, presso il ministero dello Sviluppo, ad un incontro con le delegazioni sindacali, un esponente del ministero, il sindaco di Chieti ed il presidente della Provincia. Assenti, invece, i rappresentanti della nuova proprietà, la società panasiatica Crescent Hyde park, che ha inviato all’incontro tre avvocati come rappresentanti legali. IL CEO del gruppo ha chiesto l’avviamento della procedura di concordato preventivo, il cui primo passo sarà la nomina di un curatore che dovrà capire entro 120 giorni se esistono le condizioni per far proseguire le attività del gruppo o se invece decretarne il fallimento. Nel caso in cui non si riuscisse a presentare una proposta di risanamento del debito, potrebbero nascere seri problemi per i 414 dipendenti, già in cassa integrazione.
Il fatturato dell’azienda è passato da oltre 680 milioni l’anno nel 2007 ai 267 dell’ultimo anno, con un’esposizione debitoria con le banche di oltre 250 milioni di euro, non ancora transata. Se le banche non daranno fiducia all’azienda sarà impossibile pagare i creditori; a quel punto sarà inevitabile decretare il fallimento del Gruppo moda.