Designer dell’anno 2012 per la rivista Wallpaper ed Elle Deco, oltre 200 progetti all’attivo dagli interni ai prodotti, dal furniture alla grafica, per le più prestigiose aziende, gallerie e musei di design internazionali, in soli 10 anni di attività. Eppure la prima impressione su Nendo, alias Oki Sato, è quella di una persona pacata e umile.
Incontrato nello store Nava, nell’ambito del Fuorisalone, la prima cosa che fa arrivando è complimentarsi con Benjamin Hubert, giovane designer inglese che come lui ha creato una capsule per il brand di pelletteria milanese. Se Hubert ha firmato la linea Bellows e il giapponese Naoto Fukasawa la N-Bag, lo studio Nendo si è dedicato alla progettazione della borsa Zipper, una cartella da lavoro che grazie a un sistema modulare di cerniere può assumere diverse dimensioni e funzioni. “È la prima volta che disegno una borsa – spiega il designer nipponico – mi ci sono voluti due anni per il progetto. La cosa importante non era realizzare la zipper, ma utilizzarla in diversi modi per cambiare le dimensioni della borsa e la sua funzionalità. Per me il design è avere delle piccole idee, riscoprirle nella vita quotidiana e lasciarle evolvere in qualcosa di molto interessante”.
Oki Sato è la mente creativa e il co-fondatore insieme ad Akihiro Ito dello studio Nendo, il cui nome in giapponese significa l’argilla con cui giocano i bambini. “Ricostruire gli oggetti quotidiani, raccogliendoli e rimodellandoli in qualcosa di semplice e intuitivo, per ridare alle persone quei piccoli momenti ‘!’, emozioni nascoste nella vita di tutti i giorni”. L’approccio al design dello studio Nendo è minimale, oggetti e spazi sono lineari, quasi eterei ma mai asettici. “Nel design del futuro – prosegue il creativo – credo che l’attenzione sarà sempre più rivolta alle emozioni, non al costo, né alla funzione degli oggetti”. Un’affermazione forte, soprattutto in un momento in cui anche il design deve fare i conti con le turbolenze dell’economia mondiale.
Oki Sato è però anche molto pratico. Lo studio sta lavorando contemporaneamente a oltre 220 progetti per clienti sparsi in tutto il mondo, che lo obbligano a viaggiare spessissimo per seguirli da vicino, fermandosi nella base di Tokyo solo una settimana al mese. Durante la design week Milano, che oltre a Tokyo e Singapore, inaugurata quest’anno, è l’unica altra sede dello studio, è stata “invasa” da sue installazioni e progetti. Oltre a Nava, tra le collaborazioni ci sono nomi come Bisazza, Moroso, Cappellini e Kme, e poi Tod’s per le vetrine e La Rinascente per il nuovo concept del 4° piano. Inoltre in zona Tortona è stata presentata black&black, la prima linea di mobili come art director del nuovo brand di Singapore K%, e allestita la mostra Still & Sparkling con il vetro di Lasvit, mentre Palazzo Visconti ha ospitato la monografica Trial and Error.
Dopo il Salone, i Nendo sbarcheranno alla Biennale di Venezia, al Victoria & Albert Museum per il prossimo London Design Festival e a Istanbul e Osaka con due store realizzati per Camper. Insomma un’infinità di progetti, ma cosa c’è di Nendo in ciascuno? “La storia che sta dietro l’oggetto”, conclude Oki Sato. “Per me non è una questione di materiali, colori o forme, ma di emozioni. Questo vale anche quando lavoro a uno spazio retail. Oggi si può comprare qualsiasi cosa su internet, perciò bisogna invogliare le persone ad entrare puntando ai loro sentimenti”.