Forte di performance di lusso nel 2011, Cartier si prepara a un 2012 ricco di novità. La maison di Richemont, che secondo gli analisti vale quasi la metà delle vendite del gruppo, ha presentato il Tank Anglaise, nuovo modello dell’iconico segnatempo creato da Louis Cartier, ma anche grandi esempi del savoir faire nell’arte orologiera della propria manifattura. Laurent Gaborit, DG Cartier Italia, ci ha parlato di tutto ciò e delle strategie del brand nello Stivale, prima tra tutte la creazione di una grande boutique Maison Cartier a Milano.
Il 2012 sarà l’anno del Tank…
Esatto, il grande lancio di quest’anno è il Tank Anglaise, una nuova linea del nostro modello più emblematico, lanciato nel 1917 e da allora divenuto un’icona. I tre fratelli Cartier che hanno fatto conoscere il brand nel mondo si sono stabiliti a Parigi, a New York e a Londra. Dopo il Tank Américaine e il Tank Française, ecco quindi il Tank Anglaise!
Cartier si sta sempre più affermando anche nell’alta orologeria…
È una collezione su cui investiamo molto, perché permette di dimostrare il savoir faire della marca. Stiamo lavorando sia a livello di estetica che di tecnica, negli ultimi anni abbiamo creato ben 11 movimenti di alta orologeria nella nostra manifattura, strumento fondamentale per questi prodotti.
Quali sono le novità di questa collezione?
Innanzitutto abbiamo due nuovi movimenti, la Ripetizione Minuti con Tourbillon volante su cassa rotonda con Punzone di Ginevra, e un Calendario Annuale. Altre novità sono il Rotonde Tourbillon Cadran Lové con movimento decentrato, un orologio da tasca con Grande Complicazione e La Promenade d’une Panthere, “la passeggiata di una pantera”, un orologio gioiello in cui la pantera nel quadrante fa massa oscillante per la carica dell’orologio, e che quindi mette insieme la nostra abilità nella gioielleria e l’innovazione nell’haute horlogerie.
Infine, nella collezione Mestieri d’Arte, tra le altre creazioni abbiamo un Rotonde con un koala fatto di paglia nel quadrante e un Santos con un mosaico che raffigura un cavallo.
Il flagship di via Montenapoleone è in fase di restyling, nel 2012 investirete nelle boutique?
A Milano il progetto è di costruire una grande Maison Cartier, per questo stiamo ristrutturando l’intero palazzo di nostra proprietà all’interno del quale c’è il negozio. L’obiettivo delle boutique è dare un servizio sempre migliore e far entrare il cliente a 360° nell’universo Cartier.
Quanto contano invece per gli orologi Cartier i negozi multimarca?
È fondamentale, per il loro grande savoir faire sull’orologeria e per la diffusione della marca. Nel mercato italiano abbiamo ridotto il numero di concessionari, che ad oggi sono 74, per concentrarci esclusivamente sui partner più qualificati dal punto di vista della preparazione tecnica e dei brand che distribuiscono.