Il Governo indiano ha rivisto la propria policy in merito al FDI (foreign direct investment), permettendo ai retailer stranieri l’apertura di “store monobrand di proprietà fino al 100%, previa l’approvazione governativa”, come riportato in una nota del Ministero del Commercio e dell’Industria indiano. La condizione richiesta è che le aziende che possiedono più del 51% dei propri store in India si riforniscano per un minimo del 30% del valore dei loro prodotti da piccole imprese e artigiani locali.
Il Governo del Paese è dunque tornato sui propri passi, rivedendo la decisione presa a novembre che obbligava i brand stranieri ad appoggiarsi a un partner locale, limitando al 51% la possibilità di proprietà degli store. Si apre così la strada per un’espansione delle grandi catene internazionali, da Starbucks a Ikea, e anche per griffe come Louis Vuitton, Gucci e Armani, già presenti in India e intenzionate a crescere nel mercato.