Il “made in italy” torna a bussare alle porte di Piazza Affari. Ieri è iniziata l'offerta pubblica di vendita delle azioni di Piquadro, gruppo bolognese, guidato da Marco Palmieri (nella foto), attivo nel settore della pelletteria che il prossimo 25 ottobre debutterà sull'Expandi.
Con la quotazione in Borsa l'azienda darà vita a un riassetto azionario. Uscirà infatti il fondo Bnl Investire Impresa, entrato nel capitale del gruppo (di cui detiene il 35%) nel 2005 con un investimento di 10 milioni di euro, di cui circa 8,5 di equity. La forchetta di prezzo è stata fissata tra 2,1 e 2,3 euro per azione, pari a una valorizzazione della società tra 105 e 115 milioni, mentre solo tre anni fa il gruppo veniva valutato 33,5 milioni di euro.
«Andiamo in Borsa perché vogliamo avere un azionariato stabile con un'ottica di lungo periodo» spiega Palmieri che rivela di aver rifiutato le offerte di diversi altri fondi «anche internazionali» e sottolinea come a vendere non sia la sua famiglia. Per un attimo i vertici di Piquadro avevano anche pensato di rilevare in proprio la quota di Bnl, un'idea però tramontata «per non caricare di debiti la società».
La società produce cassa (3 milioni nel 2006) e un basso livello d'indebitamento «ci permette di poter spingere la leva per fare qualche altra operazione» continua il presidente del gruppo. Tra i piani della società c'è la volontà di migliorare il canale distributivo sia attraverso l'apertura di negozi propri sia in franchising: «La vera sfida adesso è diventare un brand internazionale».
Piquadro, nell'esercizio chiuso al 31 marzo, ha realizzato un giro d'affari di 35,7 milioni, in crescita del 43% rispetto al precedente esercizio. L'ebitda è salito dell'82% a 10,7 milioni, mentre l'utile netto ha raggiunto i 5,3 milioni.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 16/10/07 a cura di Pambianconews