Sono i nomi di cui sentiremo parlare. I nuovi player del settore lusso. Niente stilisti o designer d'avanguarda. Questa volta si parla di gruppi neonati, di manager in carriera, di fondi e piccoli conglomerati del lusso che puntano a essere gli Lvmh di domani. Attraverso fusioni o acquisizioni di brand. Con un solo obiettivo: diventare un nome di primo piano nel fashion world internazionale.
«Negli ultimi due anni il fenomeno delle acquisizioni è ripreso tenuto conto dell'andamento positivo del mercato», ha spiegato Carlo Pambianco, titolare dell'omonimo studio di consulenza milanese, «c'è l'interesse per i marchi storici nella misura in cui sono messi in vendita a prezzi ragionevoli. Se si arriva alla conclusione dell'affare si devono comunque effettuare altri investimenti per il riposizionamento, perché è probabile che il prodotto fino a allora non andasse bene. E' difficile dire se sia meglio acquisire un marchio con una certa storia oppure investire su uno nuovo. Bisogna valutare i singoli casi per poter dare una risposta».
E di recente, a ben vedere, di crescite vertiginose grazie a brand nuovi di zecca non ne sono mancate. «Ci sono aziende come Pinko, Liu Jo e Patrizia Pepe», ha continuato Pambianco, «che negli ultimi cinque anni si sono mosse bene nel mercato e hanno quintuplicato il fatturato. A livello di gruppi è invece da segnalare l'ottimo andamento di Geo Spirit e Aeffe».
Estratto da MFFashion del 26/07/07 a cura di Pambianconews